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SESSO FORTE, MA QUALE?

Durante l'interminabile estate bollente si è fatto un gran parlare, anche troppo, dei tre volumi di Erika Leonard, (E.L James), Editore Mondadori, trentasette milioni di copie vendute.

Sotto gli ombrelloni,sulle panchine del parco, nelle sale d'attesa di stazioni ed aeroporti non vedevo altro che signore e ragazze con i libri della fortunata e scaltra scrittrice inglese sulle Cinquanta sfumature, dal grigio al rosso.
Vero è che esistono e sono tanti e reali i contratti di schiavitù tra donne sia allo sbando che benpensanti e uomini con velleità di califfi.
Le schiave che accettano ogni tipo di sudditanza e dipendenza sia sessuale che di dominazione quotidiana sono per contratto ben pagate e ben protocollate da regole nei confronti del dominatore,chiedono tutela, cura e protezione oltre ad un compenso.
Nei libri della Leonard si parla di gioco tra individui consenzienti e non di schiavitù indotta con forza, addirittura troviamo pagine d'amore.

Mi sono chiesta, al di là della questione morale, che qui non voglio affrontare, qual è la molla motivazionale, oltre la convenienza economica, che fa nascere questo tipo di gioco tra due persone?
L'uso della fantasia, della perversione,del masochismo, del sadismo o dell'affermazione e sublimazione dei ruoli ancestrali tra dominatore e dominato?

Ne hanno parlato femministe ed intellettuali, sessuologi, psicologi, indagando sulle fantasie erotiche e sui sogni non svelati della maggior parte delle donne...
Mi è piaciuto il commento di una filosofa femminista, non moralista, Valeria Ottonelli che su Panorama, a proposito delle Cinquanta sfumature , ha scritto che esiste assolutamente ed in molti luoghi del quotidiano la subordinazione delle donne, ma la si trova piuttosto nella violenza domestica, nella sudditanza psicologica per certi compagni, mariti o capi piuttosto che nelle fantasie di questi libri dove, in realtà, si sta solo fantasticando e giocando.

Trovare nessi fra la sottomissione della donna e la felicità ed il divertimento consapevole nell'essere sottomesse è per la Ottonelli un atteggiamento completamente diverso.

Le donne alla fine vogliono poter essere libere di leggere e godere liberamente di libri dove esiste il sesso, il gioco, la trasgressione, compiacendosene come fanno gli uomini, che da secoli ritengono l'erotismo un fatto prioritariamente e solamente maschile.

D'altro canto basta leggere la storia neanche tanto lontana, dove tra i barbari Franchi e Longobardi, la donna era considerata oggetto nelle mani del padre, finché questi non decideva di venderla ad un uomo che ne faceva una schiava, così come oggi molte donne asiatiche o dei paesi a sud del mondo, sono con le loro figlie femmine, se riescono a farle sopravvivere, nelle mani e nella totale volontà di mariti-padri padroni che possono decidere, con l'approvazione della comunità, di torturarle,mutilarle o ucciderle, se ritengono disonorevoli verso religione o famiglia i loro atteggiamenti insubordinati.

L'importante è che donne e uomini, pur nel gioco condiviso riescano a mantenere rispetto e dignità reciproca, imparando a provare affetto e amore l'uno verso l'altra.
Le donne sono, da secoli, maestre nel gestire i rapporti col maschio che solitamente si arrende all'affettività ed alla seduttività femminile, sempre se la femmina sa usare arte e tatto nelle conduzione della vita di coppia, lasciando al maschio il ruolo che gli compete geneticamente e lo fa sentire importante.

Vorrei ricordare la mia nonna, donna di cultura e d'ingegno che pur non facendo mai mancare al marito amore e cura premurosa, ma subordinata, gestiva famiglia casa e decisioni come un indiscusso e vero capo del governo ombra. (DI MARIACRISTINA PASELLI LIFECOACH)

http://www.dols.it

 

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