VIOLENZA DONNE, CONSIGLIO D'EUROPA A ROMA: CONVENZIONE DI ISTAMBUL SUBITO
Obiettivo: Prevenzione, Protezione, Perseguibilità.
L'Italia può arrivare alla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla violenza domestica prima che si vada alle urne: "i ministri donna del governo Monti sono molto determinati", osserva, fiduciosa, Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretario generale del Consiglio d'Europa, a conclusione della sua visita a Roma. Il momento è simbolico perché domenica ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E urgente, perché "se non si riesce ad arrivare alla ratifica ora, temo che si andrà per le lunghe", ha valutato la rappresentante dei vertici della più vecchia tra le istituzioni d'Europa, impegnata dal 1949 nella difesa di diritti e democrazia. Un'urgenza raddoppiata dai numeri 'italiani' del femminicidio: in media ogni anno 120 donne nel nostro Paese vengono uccise dal partner.
La Convenzione di Istanbul è il primo trattato internazionale sul problema della violenza domestica, "il primo testo completo, dalla prevenzione alla protezione, alla perseguibilità dei responsabili", ha spiegato Gabriella Battaini-Dragoni incontrando oggi la stampa. Per l'entrata in vigore servono le ratifiche di almeno 10 Paesi. Finora ce n'è una sola, quella della Turchia. Ma Albania, Portogallo, Francia e i Paesi nordici si stanno muovendo velocemente. Quindi l'ok definitivo dell'Italia (dopo la firma del 27 settembre scorso) è importantissimo, perchè porterebbe il patto europeo contro la violenza domestica vicino alla cruciale soglia delle 10 ratifiche, sui 24 Paesi che hanno per ora firmato. L'Italia sul problema della violenza tra i muri di casa ha già parecchie "buone leggi", ma l'obiettivo è di avere una legge quadro che assicuri più efficacia alle tre su cui si articola la Convenzione di Istanbul: Prevenzione, Protezione, Perseguibilità. (Roma, 23 nov. TMNews) .