ISTAT, SPECIALE EMERGENZA COVID-19
L’isolamento forzato e le giuste precauzioni contro il covid-19 divengono un’opportunità per i violenti di poter agire impunemente contro le donne, contando sulle difficoltà di movimento delle vittime costrette a convivere in spazi chiusi insieme al proprio persecutore. Le azioni brutali avvengono, come si sa, per lo più in famiglia, tra coniugi, conviventi, spesso in presenza di minori che con terrore vivono giornate da incubo. I centri antiviolenza di tutela delle donne sono aperti anche in questo periodo, tuttavia raggiungerli e trovare accoglienza diventa di difficile realizzazione, per i vincoli familiari, e le norme di distanziamento sociale che regolano i rapporti tra le persone, anche perché molte donne non sanno che il numero 1522 contro la violenza e lo stalking, e le case rifugio, sono rimasti attivi, nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie previste.