Stampa

Dalla regione 1,8 milioni contro le nuove schiavitù • newsrimini.it

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

image

La regione Emilia Romagna ha stanziato 1,8 milioni per assicurare tutela e protezione agli uomini e alle donne vittime di Sfruttamento sessuale, lavori forzati, costrizione all’accattonaggio e, in generale, ad attività illegali come spaccio di stupefacenti o furti.

Sono le forme di tratta di esseri umani più praticate e riconosciute, contro le quali la Regione Emilia-Romagna si schiera da anni, promuovendo e sostenendo “Oltre la Strada”, un sistema di interventi socio-sanitari. Anche quest’anno il progetto è risultato tra quelli selezionati dal bando nazionale del Dipartimento per le Pari opportunità, ottenendo un finanziamento di oltre 1,6 milioni di euro, ai quali si sommano 172 mila euro di risorse regionali.

Il progetto “Oltre la strada”, promosso dalla Regione dal 1996, prevede attività su tutto il territorio regionale, da realizzare in collaborazione con forze dell’ordine, autorità giudiziaria, servizi sanitari, servizi sociali, enti del terzo settore, sindacati, enti di formazione professionale. Le azioni realizzate (nell’ambito del sistema nazionale anti-tratta che fa capo al dipartimento Pari opportunità presso la presidenza del Consiglio dei ministri) comprendono: interventi per l’emersione e l’accoglienza (diversificati in relazione al genere, tipo di sfruttamento, presenza di figli), tutela sanitaria e legale, sostegno psicologico, regolarizzazione, formazione e inserimento lavorativo. I programmi spesso si concludono con la piena autonomia abitativa e lavorativa, oppure con il rientro assistito nel Paese di origine.

 

Tra le novità inserite nel bando e accolte nel progetto regionale, il potenziamento delle strutture ad indirizzo segreto e di quelle destinate all’accoglienza residenziale. In Emilia-Romagna, quindi, agli oltre 250 posti già presenti (dislocati nelle 80 strutture esistenti, diversificate per destinatari e tipologia di accoglienza) se ne aggiungeranno altri 24.

Dal 2013 a giugno 2017 sono 965 le persone inserite nei programmi di assistenza, che in alcuni casi prevedono anche l’accoglienza in strutture protette. Si tratta soprattutto di donne (792, pari all’82% degli assistiti); la forma di sfruttamento più diffusa è quella sessuale (75,6%). Seguono per numero, anche se in percentuali inferiori, le vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo (14,7%), che avviene soprattutto in agricolturaedilizia, nel settore dell’artigianato e della ristorazione.

 

fonte: sociale.emilia-romagna.it

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna