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petizioni on-line e referendum senza quorum

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Referendum consultivo, abrogativo e propositivo di iniziativa popolare senza quorum, ispirato al modello Svizzero e della California. Controproposta dell'Assemblea capitolina da sottoporre al voto popolare referendario accanto alla proposta di iniziativa popolare. Sperimentazione del voto elettronico e telematico per i referendum, il cosiddetto E-Voting. Estensione del periodo della campagna referendaria da 6 a 12 mesi. Ma anche le petizioni online e il bilancio partecipativo. E sia in Campidoglio che nei Municipi cambiano le 'quote rosa', da 50-50 a un più elastico 60-40 in linea con la normativa nazionale, e con loro anche la commissione delle Elette, che diventa la commissione Pari opportunità e in cui, per la prima volta dalla sua istituzione, entreranno anche gli 'eletti' uomini. 

Sono le modifiche allo Statuto di Roma Capitale apportate dal Movimento Cinque Stelle con la delibera di revisione 99/2017 che è stata approvata oggi definitivamente dall'Assemblea capitolina in terza lettura con 27 voti favorevoli, 6 contrari e nessun astenuto: una serie di modifiche improntate all'introduzione di nuovi strumenti di democrazia diretta e alla ridefinizione del concetto di parità di genere negli organi politici romani. 

"C'è stato un grande lavoro di commissioni, Municipi e gruppi per una revisione complessa. Questa proposta aggiunge nuovi strumenti di democrazia diretta e partecipata, il M5S lo fa perchè lo ha promesso ai cittadini, mentre centrodestra e centrosinistra dal '94 non hanno mai cambiato nulla. In tante altre città del mondo questi strumenti di consultazione e ascolto permanente della cittadinanza ci sono già, ma a Roma è un modello nuovo che vede i cittadini non piu' fuori, ma dentro i palazzi. E lo portiamo noi", aveva spiegato il presidente della commissione Riforme istituzionali del Campidoglio, Angelo Sturni (M5S), illustrando in Assemblea capitolina la proposta di revisione dello Statuto di Roma Capitale, di cui è primo firmatario.

La proposta, ha detto Sturni, "modifica numerosi articoli, a partire dal numero 8 che disciplina le petizioni popolari. Ora cittadini e associazioni raccogliendo le firme possono poi presentarle e illustrarle direttamente in Assemblea capitolina. Poi c'è il bilancio partecipativo: da domani a Roma i cittadini decideranno dove andranno i loro soldi, e ad introdurre questo è il Movimento Cinque Stelle".

Referendum e voto digitale

Per quanto riguarda i referendum comunali, ha sottolineato il consigliere pentastellato, "il Tuel non è molto chiaro e ogni statuto cittadino li disciplina a suo modo. Noi introduciamo il referendum propositivo, che esiste già in altre città. Insieme a questo si introduce anche l'abolizione del quorum di validità per evitare sprechi di risorse e per evitare che la volontà popolare venga disinnescata dall'astensionismo. Per presentare la proposta di referendum abrogativo o propositivo, anche se senza quorum, saranno comunque necessarie 30mila firme". "La controproposta di referendum l'abbiamo invece presa dalla Svizzera, patria della democrazia diretta- ha proseguito- Quando i cittadini presenteranno una proposta di referendum l'Assemblea capitolina potrà esprimere un altro quesito che andrà ad affiancare e non a soffocare il quesito dei cittadini. Comunque è uno strumento facoltativo e non è detto che verrà sempre utilizzato". Inoltre "abbiamo introdotto il principio della possibilità del voto digitale nei seggi per eliminare la carta". 

Cambiano le quote rosa

Sulla commissione delle Elette, "invece di istituirne una nuova abbiamo riordinato le competenze delle commissioni riconoscendone delle nuove alla commissione Pari opportunità e a quella Roma Capitale e Riforme istituzionali", ha sottolineato Sturni. Mentre "per quanto riguarda la parità di genere, di fatto il M5S va a modificare un principio stabilito nello statuto sulla nomina dei componenti delle Giunte: prima era 50-50 uomini e donne, noi la riteniamo una misura estremamente rigida che oltretutto si discosta da quella legge Delrio fatta dal Pd. Noi introduciamo proprio la formulazione della Delrio con cui si passa a una soglia di 60-40, e quindi eventualmente anche con una maggioranza di donne rispetto agli uomini. Quindi non si può dire che il M5S è contro le pari opportunità, che tra l'altro non si tutelano garantendo poltrone ma aiutando le famiglie". 

"Inizio di un percorso di riforme"

In conclusione, ha chiosato il consigliere capitolino M5S, "voglio sottolineare che questa non è la fine, ma l'inizio di un percorso di riforme che porteremo avanti nei prossimi anni". Per quanto riguarda le quote rosa, come detto, la garanzia di presenza di entrambi i sessi nelle Giunte del Campidoglio e dei Municipi viene riformulata: prima era prevista una "presenza di norma in pari numero di entrambi i sessi", adesso sarà "garantita la presenza di entrambi i sessi nella misura stabilita dalla legge con specifico riferimento al principio di pari opportunità". Per quanto riguarda la commissione delle Elette, oggi composta da tutte le consigliere donne elette in aula Giulio Cesare, non cambierà solo il nome in commissione Pari opportunità, ma con la revisione targata M5S sarà "composta dalle consigliere e dai consiglieri dell'Assemblea capitolina e rispecchiando la proporzione dei gruppi capitolini". Una modifica prevista al fine di "promuovere e programmare le politiche rivolte al conseguimento delle pari opportunità in favore di tutti i cittadini". (Fonte Agenzia Dire)

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