Casapound, Comune: rigoroso rispetto delle leggi e pari opportunità
La concessione dell’uso della sala della biblioteca comunale a Casapound,- fa sapere Palazzo De Nobili- movimento che partecipa ufficialmente alla competizione elettorale del prossimo 4 marzo, non è avvenuta in modalità “straordinaria”, ma semplicemente in base agli obblighi derivanti dagli artt. 19 e 20 della legge 10.12.1993 n. 515.
Secondo tale legge, il Comune è tenuto a mettere a disposizione dei partiti e dei movimenti presenti nella competizione elettorale, in misura eguale, secondo i propri regolamenti, i locali di proprietà predisposti per conferenze e dibattiti, senza oneri per i Comuni stessi.
Con delibera di giunta, l’Amministrazione ha deciso di mettere a disposizione dei partiti e dei movimenti, a seguito di loro specifica richiesta, oltre alle piazze e/o luoghi pubblici all’aperto del centro città e dei quartieri periferici, due locali predisposti per conferenze e dibattiti: la Sala Concerti del Palazzo Municipale e la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale, sita in Villa Margherita.
Gli uffici comunali competenti hanno istruito la richiesta venuta dal movimento in questione, applicando la legge e il dispositivo della delibera che non prevedono alcun margine discrezionale e nessuna autorizzazione preventiva da parte degli organi politici dell’Amministrazione.
I due locali adibiti a conferenze sono, ovviamente, a disposizione di tutti i partiti e i movimenti presenti alle elezioni per Camera e Senato, di qualsiasi orientamento, poiché l’Amministrazione comunale è tenuta non solo al rispetto delle leggi, ma anche al corretto svolgimento democratico della competizione, garantendo a tutti le stesse opportunità.
Quanto alla coincidenza della manifestazione di Casapound con la Giornata della Memoria, il sindaco Sergio Abramo ribadisce con forza – così come fatto pubblicamente sabato con un post sul suo seguito profilo facebook - il suo pensiero, che è di ferma e totale condanna del genocidio di cui si sono macchiati i nazifascisti, la più grande tragedia della storia dell’umanità, nonché la sua lontananza culturale con i movimenti che in qualche modo si ispirano ai regimi totalitari che quella tragedia generarono.