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Charlotte Benjamin ( di anni 7) e le pari opportunità per i Lego

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

imageIn giorni in cui il desolante scenario politico italiano è animato dall’imperversare del dibattito sul sessismo, declinato nelle più vane e nefande modalità, “impreziosito” da perle di beceraggine che sarebbe bene lasciar cadere nell’affollatissimo dimenticatoio delle pochezze made in Italy, colpisce per attualità e freschezza la lettera che Charlotte Benjamin, di anni 7, ha spedito alla Lego.

La bambina, in un testo redatto di suo (incerto) pugno, racchiude con invidiabile immediatezza comunicativa e inoppugnabile pertinenza le sue legittime rimostranze di giovane consumatrice, inappagata dalle scelte commerciali della nota azienda produttrice di mattoncini in plastica colorata.

«Non mi piace che ci siano tanti ragazzi Lego e poche ragazze» ha scritto Charlotte nella lettera che ha raggiunto diffusione endemica nel web. Con lo spirito d’osservazione di una bimba di sette anni e la coscienza critica ignota a tanti adulti  fa notare che tutti i prodotti per ragazzi sono blu, mentre quelli per ragazze sono rosa; e mentre i personaggi maschili sono sempre impegnati in occupazioni avvincenti , quelli femminili sono relegati ai soliti limitati ruoli di genere. «Tutte le ragazze Lego stanno a casa ”scrive infatti Charlotte Benjamin” vanno in spiaggia ed in negozio, mentre i ragazzi sono alla ricerca di avventure, lavorano, salvano persone e nuotano persino con gli squali».

L’inadeguatezza della raffigurazione dei personaggi Lego era già stata attaccata da alcuni consumatori, indignati dall’abbigliamento succinto di alcuni personaggi femminili proposto dall’azienda. Charlotte Benjiamin tuttavia si mostra tollerante e aperta al dialogo, concludendo la sua lettera con un diplomatico «Voglio che facciate più personaggi femminili e che vadano all’avventura e a divertirsi, ok?».

Non ci è dato di sapere se la giovane pasionaria per i diritti dei personaggi femminili della Lego coronerà il suo impegno con un Ministero per le Pari Opportunità o la presidenza della Camera dei Deputati , ma di certo la sua “carriera politica” può dirsi già avviata.

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