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"L'abolizione del ministero per le Pari opportunità è un pessimo segno" (FOTO)

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Le polemiche sulla gravidanza di Marianna Madia, l'assalto sessista di Enrico Luci delle Iene a Maria Elena Boschi.Per Loredana Lipperini, scrittrice e conduttrice della trasmissione Fahrenheit su Radio3, 'solo il fatto di soffermarsi e discutere di questi incidenti fa capire come in Italia non esista una reale parità tra uomini e donne'. 'Mi piacerebbe poter giudicare Madia, Boschi e le donne nel governo per quello che fanno, non in quanto donne', riflette in questa intervista che vuole ricordare l'avvicinarsi dell'8 marzo e la campagna #donneèbello lanciata da Lidia Ravera sull'Huffington Post.

Per la prima volta un governo a metà femminile. Cosa ne pensa?Bisogna prenderne positivamente atto. Ma l'azione del governo non finisce qui. Purtroppo è stato abolito il ministero per le Pari opportunità, e le deleghe devono ancora essere assegnate: ecco perché sorge qualche legittimo dubbio sul reale interesse di Matteo Renzi per questo tema. Rimangono infatti senza risposta migliaia di argomenti quali l'educazione sentimentale a scuola per combattere la violenza di genere, l'altissima obiezione di coscienza che rischia di vanificare la legge sull'aborto, l'opposizione dei cattolici affinché agli studenti venga insegnato il rispetto per le persone omosessuali...

Nel frattempo sta facendo molto discutere la nomina di Marianna Madia al ministero per la Semplificazione. Secondo alcuni opinionisti, siccome dovrà partorire tra un mese non sarà in grado di fare bene il suo lavoro. Sono commenti maschilisti o alle donne occorre dare il giusto tempo per la maternità?Prima di tutto occorre dire che la composizione per metà femminile del governo Renzi sta mettendo in rilievo lo sguardo profondamente maschile e sessista dell'Italia, e questo in parte è positivo perché finalmente possiamo individuare il problema e discutere. Dall'altra parte, però, è rischioso in quanto impone la difesa di Marianna Madia e Maria Elena Boschi perché donne, quando invece vorrei dare un giudizio politico su quello che realmente riusciranno a fare. Insomma, la difesa delle donne in quanto donne ci fa tornare indietro, ma risulta necessario per controbattere all'atteggiamento maschilista secondo il quale è opportuno parlare dei vestiti delle ministre.

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Madia dovrà tornare subito al lavoro per dimostrare che una donna può svolgere qualsiasi lavoro?La neoministra non può essere presa a modello della maternità perché di mamma ce n'è più di una. Voglio dire che le donne dovrebbero poter scegliere come vivere la propria maternità e dovrebbero essere garantite nella scelta che compiono. Nella società italiana spesso questo non è possibile, molte lavoratrici precarie sono costrette a scegliere tra lavoro e mettere al mondo un bambino, mentre altre vivono con il ricatto delle dimissioni in bianco. Parliamo di questo, non di Madia. E parliamo anche di una figura fantasma, il padre del bambino. Anche gli uomini devono essere inclusi nel lavoro di cura, come accade negli altri Paesi europei.

Giornaliste e intellettuali hanno scritto parole di fuoco contro Enrico Lucci e i suoi commenti sessisti nei confronti di Maria Elena Boschi. Qualcuno ha ricordato che le femministe non hanno mai difeso Mara Carfagna dagli stessi commenti.Non è vero. Posso parlare per me stessa, io ho difeso Carfagna quando veniva pesantemente insultata, e quando avrei voluto giudicare il suo operato politico senza pensare al pregresso. Mi piacerebbe vivere in un Paese dove un programma come le Iene potesse fare vera satira, così come la intende Daniele Luttazzi. L'insulto sessista non c'entra nulla con la satira.

L'8 marzo è una celebrazione necessaria o stantìa?Sarebbe bello arrivare al punto nel quale l'8 marzo non è più necessario. Solo il fatto di fermarsi a discutere di questi incidenti come quelli accaduti a Boschi e Madia fa comprendere come in Italia non esista una reale parità tra uomini e donne, men che meno una parità tra i generi incluse le persone lgbt. La storia purtroppo ci insegna che nei periodi di crisi i diritti recedono, mentre io sono d'accordo con Stefano Rodotà: economia e diritti devono marciare insieme.

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