Verso l'8 marzo, le azioni della Regione per i Diritti e le Pari Opportunità
Ancona | Giorgi: “E’ tempo di ripensare le Pari Opportunità, il tema di genere non può essere relegato ad una data, ma deve acquisire priorità in ogni dibattito della vita pubblica e sociale”.
"E' tempo di ripensare le pari opportunità, i diritti delle donne non sono una questione da trattare solo in occasione dell'8 marzo, ma devono rientrare tra le priorità della politica regionale per favorire il pieno raggiungimento del benessere della persona e l'uguaglianza tra i cittadini. Quando si parla di politiche per le donne si parla di azioni per lo sviluppo della società nella sua interezza. lo ha affermato l'assessore ai Diritti e Pari Opportunità, Paola Giorgi, nel presentare, questa mattina nella sede regionale, una serie di azioni messe in atto dall'assessorato che preside.
A partire da "RiPensare le pari opportunità", un progetto dell'Osservatorio di Genere di Macerata, realizzato in collaborazione con il Comune di Macerata, l'Università di Camerino, l'Università di Macerata, finanziato e sostenuto dall'assessorato regionale, che intende valutare l'impatto di politiche regionali e azioni in determinati e specifici ambiti, rispetto al sesso. Lo studio prende via dalla valutazione d'impatto delle politiche finalizzate alla tutela sia professionale che giudiziaria delle donne nei luoghi di lavoro, con la finalità di migliorare la condizione femminile riducendo i divari esistenti tra lavoratori e lavoratrici da un punto di vista sia professionale che di carriera. Per ampliare la base informativa, si intende predisporre una ricerca valutativa specifica che consideri le eventuali azioni in giudizio contro le discriminazioni di genere avviate in forma sia individuale che collettiva e che riguardino i rapporti di lavoro.
"Il tema del lavoro, in tutti i suoi aspetti, ci è sembrato il più sensibile e quindi il più indicato per l'avvio del progetto perché presenta numerose implicazioni dirette. I dati di abbandono ‘volontario' del lavoro da parte delle madri lavoratrici parlano chiaro - ha rilevato l'assessore - solo nel 2013 nelle Marche su 643 lavoratori che hanno abbandonato il lavoro ‘volontariamente' nel primo anno di vita del figlio, ben 573 erano madri. Secondo i dati recenti, fra il 2009 e il 2013 sono stati 2.980 i padri e le madri che hanno abbandonato il lavoro. In particolare emerge che per molte donne sarebbe troppo difficile conciliare orari, costi e servizi. Il 22% delle donne risulta non avere un parente cui affidare il figlio mentre il 18% non ha ottenuto l'iscrizione al nido. L'Osservatorio di Genere- hanno detto Claudia Santoni, presidente e Silvia Casilio, membro del direttivo - si pone la finalità di produrre un impulso alla rivitalizzazione della storia e memoria delle donne attraverso la raccolta di materiali e scritti che ricostruiscano il percorso sociale, civile e politico compiuto dalle donne". (RI)pensare le pari opportunità - hanno aggiunto - è un progetto "che si propone di riconsiderare e rivedere le politiche di genere in un'ottica di superamento teorico dello strumento delle pari opportunità e della ricaduta che ha avuto nelle politiche regionali. Occorre quindi (Ri)pensare il concetto di Pari Opportunità e predisporre prassi operative più efficaci alla luce dei risultati valutativi". Le decisioni politiche possono avere un impatto differenziale sugli uomini e sulle donne e su un reale cambiamento culturale, rileva Giorgi: "Sul tema del lavoro, abbiamo recentemente sottoscritto un importante protocollo tra assessorato regionale ai Diritti e Pari Opportunità, Anci, Upi, parti datoriali e sindacali sul tema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro ed ora, a seguito di quella forte intesa, la Regione è pronta ad emanare un Avviso Pubblico per la presentazione di progetti aziendali a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. L'avviso è rivolto alle Pmi, che potranno anche presentare progetti di rete che abbiano sede o unità operative nella Regione Marche. Per la realizzazione degli interventi progettati, la Regione destina la somma complessiva di 381.600,00 euro dal Fondo Nazionale per le Pari Opportunità, l'importo massimo finanziabile per ogni singolo progetto sarà di 12.000,00 euro. Le proposte progettuali dovranno avere come destinatari lavoratrici e lavoratori dipendenti delle imprese beneficiare, con figli minori di età inferiore a 10 anni, con priorità di quelli compresi tra 0 e 3 anni". "La promozione della conciliazione - aggiunge l'assessore - è un fattore di competitività del territorio, può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi all'invecchiamento della popolazione e favorire il rilancio dell'economia contribuendo all'aumento del ‘ben-essere' delle persone e famiglie".