«Nella nuova Costituzione pari opportunità Nord-Sud»
Presidente Caldoro, il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge costituzionale che riscrive il Senato e ridefinisce i confini tra le competenze di Stato e Regioni. Al di là del giudizio di merito come valuta politicamente il voto?«Ho apprezzato il primo via libera alla riforma della Costituzione. Una riforma, ed è il dato politico più rilevante, ottenuta grazie alle larghe intese perchè la maggioranza da solo non aveva i numeri. Vince dunque il modello delle larghe intese e vince la voglia di cambiare il Paese. Tuttavia, la più grande riforma che può segnare il cambiamento è la garanzia dei diritti costituzionali».
Non doveva pensarci il federalismo a creare un meccanismo che annullasse le differenze tra Nord e Sud?«Si è fatta confusione, non so se in buona o in cattiva fede. Il federalismo avrebbe dovuto realizzare una sana competitività e invece ha accresciuto le differenze. La perequazione, la suddivisione in maniera equa di risorse e oneri, avrebbe dovuto annullare le distanze. La legge è invece rimasta un foglio scritto, non è stata attuata. E oggi ci ritroviamo con un Paese diviso, il contrario di quanto è avvenuto in Germania».
Dare più soldi al Sud potrà fare bene anche al Nord?«Il governo applica i costi standard solo quando c'è da avvantaggiare il Nord. Altrimenti si decide per la spesa storica. Invece ci sono diritti che vanno garantiti a tutti, soprattutto a chi dimostra nei fatti di mettere in campo impegno e scelte virtuose. Il tema, aggiungo, è di interesse nazionale perchè il riequilibrio delle risorse crea un sistema competitivo, favorisce gli investimenti, genera occupazione. La grande Germania è diventata grande quando ha attivato il propulsore Est, l'Italia lo sarà quando avrà attivato il motore Sud. Proprio la battaglia de Il Mattino sugli asili nido dimostra che il problema è serissimo e non astratto. Non può valere la logica per cui poichè nei Comuni ci sono pochi asili spettano meno risorse. Il numero dei bambini e le condizioni economiche delle famiglie devono essere i criteri da cui partire per l'assegnazione dei fondi e su questi indicatori bisogna riconoscere e accompagnare lo sforzo dei Comuni».
Renzi verrà a firmare due atti importanti per Bagnoli. È anche questo un modo per far ripartire Napoli e il Sud?«Chiudiamo un lavoro di sei mesi. Ora occorre uscire dalla fase degli annunci e mettere mano concretamente al rilancio dell'area occidentale. Il protocollo di intesa per le bonifiche e l'accordo di programma per Città della Scienza sono un passo importante».
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domenica 10 agosto 2014 - 09:27 Ultimo agg.: 09:32
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