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Pari opportunità: non bastano le leggi, c'è bisogno di un cambiamento culturale

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Terza ed ultima tappa della Festa Democratica che ha coinvolto i due paesi irpini, Lioni e Sant'Angelo dei Lombardi con una serie di appuntamenti, cominciati venerdì 12 Settembre che si sono conclusi oggi a Lioni. Per la seconda volta in un incontro del Pd, nell'arco di un anno, si è parlato di donne, in particolare di "Donne e Rappresentanze", a sottolineare l'importanza determinante di questa tematica per il rinnovamento in atto all'interno del partito.Domenica Gallo, segretaria provinciale Pari Opportunità; Domenica Lo Mazzo, Consigliera Parità Provincia di Avellino; Giuseppina De Crescenzo, Presidente Ass. 'La Ginestra' di Montella; Roberta Santaniello, Presidente Provinciale PD; Anna Marro dirigente medico dell'Asl di Avellino; coordinate da Maria Di Conza, Ass. al Comune di Lioni hanno dato vita al dibattito. Si è discusso delle donne, delle pari opportunità e soprattutto delle difficoltà da parte del 'gentil sesso' di occupare ruoli di rilievo all'interno della società.

"Nel corso degli anni le donne hanno ottenuto molti spazi - ha esordito Domenica Gallo – ma ad oggi ancora non si riscontra una parità tra sessi, siamo in presenza di un dinamismo spicciolo". La donna ha conquistato ruoli e posizioni di rilievo, ma a piccoli passi, e soprattutto grazie all'intervento di riforme e di leggi di rappresentanza. "Non possiamo aspettare - ha proseguito la Gallo – le riforme e le leggi, va cambiata la cultura, la mentalità di una società e il PD deve farsi garante di ciò e promuovere iniziative, alleviando il ruolo e la posizione delle donne che scendono in politica".Molte donne, ancora oggi, sono costrette a lasciare il loro lavoro per dedicarsi alla famiglia: " le donne devono avere pari diritti di cittadinanza - ha aggiunto Domenica Lo Mazzo – sgravandosi dal loro ruolo di mamme, mogli e figlie non possono dimettersi, rinunciando alla loro attività per sopperire alle carenze dello stato sociale". Un maggiore attivismo, una maggiore coesione di genere, questo è necessario, ma anche e soprattutto una tutela da parte dello Stato. Nonostante le tante conquiste di coloro che vengono definite in senso dispregiativo 'femministe', oggi i ruoli di maggiore importanza in tutti i settori, come hanno testimoniato l'avvocato Giuseppina De Crescenzo, l'ingegnere Roberta Santaniello e il medico Anna Marro, sono rivestiti sempre in maniera dominante dagli uomini. Le donne devono imparare a lottare e ad acquisire la propria parità senza il ricorso alla logica delle quote: azioni anti-discriminatorie , come vengono definite dalla Lo Mazzo, poiché servono a tutelare le donne in quegli ambienti in cui sono sotto-rappresentate. E' ancora carente la presenza femminile, a tutt'oggi, a livello Comunale. "In alcuni comuni irpini non c'è alcuna presenza femminile – sostiene la Consigliera Parità Provincia di Avellino- in altri le donne sono state candidate giusto per far finta di rispettare le quote e poi hanno rinunciato alla loro nomina con un atto di pura vigliaccheria".Il vero problema è la percezione che si ha nella nostra società della donna, e soprattutto di una donna che riveste cariche prettamente maschili. "La presenza femminile a rivestire ruoli di alto livello – conclude Roberta Santaniello – deve essere percepita come la normalità non come un caso eccezionale". Una critica va alla politica italiana in generale: "il lavoro non viene dato, molto spesso per merito – continua la Santaniello – ma per altre logiche ed è per questo che i più bravi, comprese le donne, restano a casa".

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