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La maggioranza: Pari opportunità, iter trasparente

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

La maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Tambellini fa quadrato sulla costituzione della commissione pari opportunità e respinge le accuse del presidente del gruppo di Forza Italia Marco Martinelli e del coordinamento comunale degli azzurri che avevano sostenuto mancanza di trasparenza. "La commissione Pari Opportunità - sottolineano i capigruppo Francesco Battistini (Pd), Claudio Cantini (Lucca Civica) e Beatrice Piantini (Sel) rappresenta per la città una possibilità importante di attribuire maggior attenzione a quelle fasce di popolazione che più di altre subiscono le difficoltà economiche e sociali che la crisi, ma soprattutto le misure di salvaguardia, impongono de facto. Per l'amministrazione quindi, e in particolar modo per l'assessora Vietina, costituire questa commissione ha rappresentato il raggiungimento di uno degli obiettivi che si era imposta in fase di programma, un obiettivo che, come altri, ha lo scopo di agire in discontinuità con una visione politica di gestione del territorio e di organizzazione della società che assolutamente non ci rappresenta".

"Per una parte dell'opposizione, ed in particolar modo per Forza Italia - prosegue la maggioranza -, la costituzione della commissione di Pari Opportunità ha rappresentato l'ennesimo pretesto per polemizzare e accusare l'amministrazione. La cosa, sia chiaro, non ci stupisce: ci siamo rassegnati ormai a non ricevere da quella parte di opposizione alcun suggerimento o critica costruttiva. In effetti sapevamo fin dall'inizio che la tematica delle pari opportunità non rappresenta certo una priorità per un partito che porta avanti da sempre una visone maschilista della società, visione in cui la donna è spesso rilegata a ruoli subordinati se non addirittura ridotta a merce secondo i più biechi stereotipi che fanno male a questo paese e alla società nella sua totalità e che supportano un modello culturale che riempie ogni giorno le cronache di episodi discriminatori e violenti. Il percorso di costituzione della Commissione Pari Opportunità è stato lungo ed è partito dalla commissione cultura, istruzione, sport e pari opportunità che ha redatto con fatica un regolamento che poi è stato votato in Consiglio in data 4 marzo scorso. La commissione esaminatrice, formata parimenti da membri della maggioranza e dell'opposizione e presieduta dall'assessora Vietina, che si è costituita per selezionare le 40 domande di adesione non ha fatto altro che applicare il regolamento che il Consiglio ha votato, rispettando quindi i criteri che il Consiglio stesso ha decretato al fine di costituire una commissione Pari Opportunità che rappresentasse il più possibile uno spaccato reale della società. La scelta di ben 12 delle 20 commissarie è stata di fatto una scelta obbligata dal regolamento stesso, su queste la Commissione esaminatrice non ha fatto altro che ricevere e ratificare le candidature provenute dai partiti (nessun partito dell'opposizione, è bene sottolinearlo, ha avanzato nessuna candidatura che in alternativa sarebbe stata inserita nella commissione), associazioni, categorie ed ordini professionali. La selezione vera e propria si è quindi limitata ad 8 commissarie e si è svolta sulla base di punteggi precisi assegnati sui criteri dettati dal regolamento votato dal Consiglio: professione, motivazione,formazione ed esperienza specifica. In tutto questo la commissione ha dovuto tener conto di parametri trasversali, sempre dettati dal regolamento, ovvero età sotto i 35 anni e nazionalità non italiana. Di fronte ad un percorso come questo comprendiamo quindi il risentimento dell'Assessora Vietina nel sentirsi accusata di mancanza di trasparenza, mancanza di onestà e di altro che non stiamo qui a ripetere ma che di certo sconfina dal recinto dell'azione o della visione politica e va ad intaccare la sfera della credibilità e dell'onestà della persona prima ancora del personaggio politico. Davanti ad accuse come quelle che il consigliere di Forza Italia ha avanzato in consiglio riteniamo che bene abbia fatto l'Assessora a replicare sottolineandone, oltre che l'infondatezza, anche la mancanza di rispetto e l'inadeguatezza. Con questo comunicato quindi rispediamo al mittente ogni accusa e chiediamo con forza al Presidente del Consiglio di farsi garante del decoro e del rispetto indispensabili al sano confronto politico all'interno di un consesso istituzionale".

 

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