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Daniela De Blasio tra Conservatorio e Pari Opportunità: ‘Reggio città della musica e delle donne’

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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di Marina Malara – Proprio il giorno di Natale 2014, Daniela De Blasio ha saputo di essere stata nominata dal ministro Stefania Giannini come presidente del Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria. La consigliera provinciale di parità ha accolto subito con entusiasmo l’incarico, a titolo gratuito, pronta a mettere in campo tutte le sue competenze manageriali comprovate anche dal lavoro svolto durante la sua guida quinquennale di Azienda Calabria Lavoro. Sempre pronta a mettersi in gioco con grinta, dopo quattro mesi dalla nomina, Daniela De Blasio ci ha parlato del lavoro già attuato e di quello in programmazione per inserire ulteriormente le attività del Conservatorio nel tessuto cittadino, creando sinergie e incentivando le iniziative volte alla maggiore fruizione dell’importante istituzione.

Sin da subito, dopo la nomina, ha dichiarato di volere portare la musica in città. Qual è il percorso che ha in mente?

Il senso di questa idea è quello di avvicinare al Conservatorio anche coloro che non sono strettamente addetti ai lavori. Abbiamo cominciato con la nostra partecipazione al progetto Civitas per la legalità e i diritti, voluto dal Presidente del Tribunale di Reggio Calabria Luciano Gerardis. Durante gli incontri tra cittadini, magistratura, associazioni e Forze dell’Ordine il Conservatorio ha curato splendidi momenti musicali molto graditi a tutti i partecipanti. Adesso siamo molto impegnati anche nel contesto delle iniziative inerenti agli Stati Generali della Cultura. Insomma cerchiamo di essere presenti in tutte le iniziative culturali del nostro territorio. Io penso che debba esserci un approccio meno elitario e specialistico e un maggiore coinvolgimento con il territorio. Oggi la città conosce e dovrà conoscere sempre di più questa realtà anche attraverso i social network e qualsiasi altro mezzo di informazione innovativo. Quella del Conservatorio è una realtà bellissima, un posto meraviglioso dove ci sono delle competenze straordinarie sia tra i docenti che tra gli allievi.

Lei punta molto anche sul coinvolgimento dei giovani. Certamente la crisi attuale a volte taglia le gambe a coloro che vorrebbero specializzarsi nel mondo musicale. Ma lei ha pensato anche a questo.

Si. Abbiamo pensato subito di destinare una somma del bilancio per delle borse di studio perché molto spesso c’è una difficoltà da parte degli allievi o di chi vorrebbe diventarlo ad avvicinarsi al Conservatorio per il costo della retta. Per aiutare questi giovani sarà pubblicato nelle prossime settimane il bando per una cifra di 20 mila euro. Altri 40 mila, sempre per la stessa destinazione, arriveranno dalla Provincia, dal settore Pubblica Istruzione. In tutto 60 mila euro per i giovani bisognosi che potranno accedere all’istituto gratuitamente o, se già iscritti, continuare i loro studi in tutta tranquillità. Questa, per me, è una scelta fondamentale perché la crisi non deve essere un limite alla voglia di mettersi in gioco. Molti studenti fanno tanti sacrifici per questo, molti vengono dal territorio provinciale e i costi sono considerevoli. Alcuni frequentano anche l’università e pagano doppie tasse. Bisogna alleviare il peso economico sulle famiglie che vogliono sostenere questi ragazzi.

Con quali iniziative intende fare il salto di qualità nel campo della formazione degli studenti?

Sono in corso delle specializzazioni, le cosiddette Master Class, con la presenza di insegnanti provenienti da tutta Italia per istruire al meglio i ragazzi sui vari strumenti musicali. Tutto questo fa si che il Conservatorio sia un’eccellenza in città ma bisogna anche informare il territorio su queste iniziative e renderlo partecipe.

C’è un serio coinvolgimento anche a favore dei giovani svantaggiati, con un vissuto particolare e con la necessità di essere recuperati e reintegrati.

Si. Proprio per questo abbiamo stipulato un protocollo d’intesa con l’Orchestra Giovanile dello Stretto che adotta il metodo del maestro venezuelano Abreu per il quale entrare in un orchestra significa “entrare in una comunità, in un gruppo che si riconosce come interdipendente”. Questa notizia è davvero un’anteprima . A questo laboratorio di formazione di giovani musicisti è stato assegnato un bene confiscato alla ‘ndrangheta al cui interno, in collaborazione col Conservatorio, si perseguirà il fine della divulgazione gratuita della musica a tutti i ragazzi, bisognosi e non, attraverso il sistema Abreu. Bambini e ragazzi hanno accesso, in maniera assolutamente gratuita, a corsi di sassofono, clarinetto, flauto, percussioni, tromba e altri strumenti grazie alle lezioni tenute da maestri diplomati del Conservatorio Cilea di Reggio Calabria che si sono dedicati all’ insegnamento a titolo volontaristico.

Che talenti nasconde la nostra provincia e la nostra città?

Tanti, veramente tanti, alcuni sono stati costretti ad andare via, suonano nelle migliori orchestre d’Italia e del mondo. Molti sono quelli che adesso si trovano da noi, nella fase della formazione, e poi riusciranno a farsi valere dove vorranno perché sono molto bravi grazie anche alla completezza dell’offerta formativa che offriamo. Per questo voglio ringraziare il direttore Barillà con il quale siamo in perfetta sintonia. Lui cura l’aspetto artistico e insieme ci impegniamo affinché questo Conservatorio cresca sempre di più.

Daniela De Blasio non demorde nel suo impegno in qualità di consigliere provinciale di parità.

Su questo mi batterò sempre e il momento non è facile. Molte donne vengono licenziate a causa della crisi e vengono sostituite da uomini o da donne più giovani. Sul nostro territorio la crisi porta conseguenze ancora più gravi. Proprio per superare questo problema della mancanza di inserimento lavorativo vogliamo sviluppare l’autoimprenditorialità femminile per donne sole con figli, straniere, separate, abbandonate dai mariti. Come Provincia le abbiamo fatte costituire in cooperativa ed è stato dato loro un bene sequestrato alla ‘ndrangheta. Abbiamo investito con altri partner come Confcommercio, Confindustria, la Casa Circondariale e l’associazione Pensando Meridiano di Consuelo Nava con i quali abbiamo stipulato un protocollo d’intesa. I detenuti stanno lavorando all’interno della struttura per la riqualificazione dei locali. Grazie a questo progetto lavoreranno 20 donne. Pensa cosa sarebbe potuto succedere se in questi anni la politica avesse fatto più fatti e meno parole! Con progetti semplici come questo e dedicati a tutti, alle donne come agli uomini, si potrebbero creare tantissimi posti di lavoro. Invece spesso i soldi vengono utilizzati per finanziare progetti singolari. Sono stati dati 30 mila euro per fare un semplice monitoraggio sui centri antiviolenza, quando proprio questi centri non hanno i soldi per mantenere le donne che si rivolgono ad essi. Questo è uno spreco di denaro pubblico.

A proposito delle polemiche che si sono registrate in questi giorni proprio in tema di pari opportunità da parte della consigliera provinciale Polimeno, lei come commenta?

Penso che sia un peccato che donne di un certo spessore culturale e che ricoprono incarichi istituzionali, invece di pensare alla tante donne che hanno bisogno, pensino a litigare. Non si da un buon esempio a chi ogni giorno deve affrontare tante difficoltà per tirare avanti.

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