Pari opportunità, in Basilicata serve una legge elettorale
"Se noi guardiamo la rappresentanza di genere nei nostri Consigli Regionali - ha dichiarato - la maggiore presenza femminile la troviamo in quelle regioni dove c'è la doppia preferenza di genere, come ad esempio in Emilia Romagna, Toscana e Campania. Ma se guardiamo ad altre regioni che ne sono prive abbiamo tutt'altro panorama. In regioni come la Calabria ne troviamo soltanto una e addirittura in Basilicata nessuna. In Basilicata la voce e il pensiero delle donne, non c'è".
Affermazioni forti, ma vere che hanno suscitato immediata reazione da parte di Anna Fanelli, consigliera regionale di parità, che ha inviato una lettera alla presidente Boldrini. Un appello a venire in Basilicata a conoscere le donne lucane che, seppur assenti nelle sedi istituzionali e politiche, sono fortemente partecipative e attive nell'associazionismo per provare a superare i tanti problemi del territorio: la mancanza di una legge elettorale per le pari opportunità in Basilicata, il divario salariale tra uomini e donne, la disoccupazione femminile e la mancanza di responsabilità sociale da parte delle imprese che non tutelano adeguatamente i diritti delle donne.
"Il problema della rappresentanza di genere è urgente e non più eludibile - scrive la consigliera Fanelli - Purtroppo, per come da Lei già osservato, il tema così impellente della necessità di una Legge elettorale che garantisca e assicuri la Democrazia Paritaria non è stato registrato come principio statutario nella Carta Costituzionale della Regione Basilicata in cui, nonostante le richieste avanzate dalle Consigliere Regionali, Provinciali di Parità e non solo, non è stata recepita nello Statuto Regionale la Legge nazionale per l'equilibrio della rappresentanza donne-uomini nei Consigli Regionali e, quindi, la richiesta di integrazione e di inserimento in sintesi della modifica all'art. 4 della Legge 2 luglio n. 165, recante disposizioni volte a garantire la Democrazia Paritaria anche nella Regione Basilicata, esigenza questa segnalata, peraltro, anche con i due documenti-comunicati stampa del 9 ottobre 2015 e del 5 febbraio 2016, allegati alla presente. Ultime espressioni, non solo i Comunicati Stampa ma anche tante Iniziative, di una battaglia caratterizzata da anni di attività, di sollecitazione ai Partiti e alle Istituzioni in tal senso e negli ultimi anni anche in applicazione e della Legge 215 /2012 e di recente dell'art. 1, comma 137, della Legge Del Rio, approvata in via definitiva alla Camera nel febbraio 2016.
La Basilicata, comunque, vede le donne lucane impegnate fortemente nell'Associazionismo femminile, proprio perché scarsamente presenti e/o assenti nelle Istituzioni, questo però non può compensare l'assenza dal Consiglio Regionale. È, quindi, arrivata l'ora che venga redatta una Legge elettorale che porti le donne lucane oltre l'Associazionismo femminile nel Consiglio Regionale della Basilicata.
È urgente, quindi, una Legge elettorale che recepisca i principi fondamentali della recente Legge nazionale volti ad assicurare la parità tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive non solo attraverso la promozione di misure che permettano di incentivare l'accesso del genere sotto rappresentato alle cariche elettive, ma anche attraverso specifiche misure adottabili, da declinare sulla base dei diversi sistemi elettorali per la scelta della rappresentanza dei consigli regionali e quindi sulla base del sistema che verrà eventualmente individuato dal Consiglio Regionale della Basilicata tra le ipotesi che le Legge d'iniziativa parlamentare C.3297 prevede, Legge che nasce dalla Proposta C.3297 presentata anche dal Senatore lucano Salvatore Margiotta, approvata dall'On. Maria Antezza e senz'altro anche dagli altri Parlamentari lucani presenti in Aula.
È proprio sul tema "Serve una Legge elettorale in Basilicata" che il 14 marzo 2016 alle ore 16,30 presso il Ridotto del Teatro Stabile di Potenza si terrà un Workshop sul tema per iniziativa non solo di questo Ufficio ma dell'AIGA, della FIDAPA e dell'ANDE e di tante altre Associazioni e Realtà femminili lucane. A Potenza, quindi, verrà presentata la Legge nazionale per l'equilibro della rappresentanza donne-uomini nei Consigli Regionali, e verrà soprattutto auspicata e richiesta la Legge elettorale per la Democrazia Paritaria.
Per quanto riguarda poi il Divario salariale che anche in Basilicata (per come risulta dall'ultimo Rapporto di questo Ufficio sulle Aziende medio-grandi della Basilicata) vede donne a parità di mansioni guadagnare meno degli uomini, voglio dirLe che anche questo delicato problema è fortemente a cuore della Consigliera Regionale di Parità, che da tempo ed anche di recente sollecita e richiede di riprendere in Basilicata il Piano del lavoro con una forte attenzione per l'occupazione femminile.
Il Piano del Lavoro, lanciato nel 2013 dai Sindacati, ripreso anche sulla scorta del Manifesto, sempre dei Sindacati per il lavoro 2015, dovrà avere l'obiettivo di un Welfare finalizzato all'uguaglianza di opportunità nelle politiche regionali del lavoro e nelle politiche sociali, volto all'attuazione di misure per potenziare il lavoro femminile e superare, quindi, aspetti negativi quali il DIVARIO SALARIALE.
Un Piano di politiche per il lavoro dovrà essere volto ad offrire misure anticrisi, misure di governance attraverso la valutazione dell'impatto diretto ed indiretto di genere, uguaglianza di opportunità nelle politiche regionali del lavoro, misure per superare gli squilibri fra domanda e offerta di lavoro, sostegno all'imprenditorialità ed all'auto-imprenditorialità femminile supportando la donna nelle diverse fasi d'implementazione d'impresa (progettazione, finanziamento e tutoraggio), attuazione di misure di sostenibilità e servizi per il Welfare, promozione di azioni positive per assicurare l'uguaglianza di genere, la parità salariale ed anche la competitività delle imprese, garanzie di politiche di conciliazione vita/lavoro e di riequilibrio della rappresentanza femminile nei vari livelli occupazionali.
A tale proposito è sempre più necessario fare leva anche sulla responsabilità sociale delle imprese che deve intendersi come l'insieme delle azioni di mediazione fra gli interessi, non sempre convergenti, dei diversi stake holders (portatori d'interessi) che all'interno dell'impresa sono l'imprenditore, gli azionisti, i dirigenti e i dipendenti uomini e donne.
Tali azioni di mediazione devono puntare all'attuazione di azioni di non discriminazioni, di formazione continua, di PARI RETRIBUZIONE, di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di gestione sociale, di ottimizzazione del benessere organizzativo e lavorativo. Per le imprese investire nella responsabilità sociale non rappresenta (solo) un costo ma un investimento di natura strategica. Le pari opportunità sono un aspetto fondamentale per la responsabilità sociale per le imprese.
Sulla base di questi impegni ho piacere di invitarla in Basilicata, non solo al Workshop del 14 marzo, ma qualora Lei fosse impegnata in quella data, Le sarò grata se vorrà indicarci Lei una data per incontrare le Donne e le Istituzioni lucane in un prossimo Workshop".