Voci critiche in aula sulle pari opportunità
BELLINZONA - Partenza con piccola polemica, martedì in Gran Consiglio. Sui banchi della maggioranza dei deputati è stato appeso un messaggio a difesa delle donne e delle pari opportunità: "Non voglio mica la luna, ma la parità di diritto e di fatto". A consegnarlo, prima dell'inizio dei lavori, la PPD Sara Beretta Piccoli. Nell'intervenire in merito a una mozione sulle aggregazioni e le commissioni di quartiere, il deputato Giorgio Galusero (PLR) ha però lanciato una stoccata al PPD: "Voglio bene alle donne e sono sposato da 45 anni e mi risposerei domani. Detto questo, non ho appeso per protesta il biglietto. E ciò poiché ieri proprio una donna, che aveva la colpa di essere la migliore, non è stata eletta in quanto non troppo vicina al suo partito, che non l'ha sostenuta, deputate comprese". Un chiaro riferimento all'elezione, decisa lunedì in aula, di Maurizio Albisetti alla testa dell'Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi, preferito a Claudia Solcà ritenuta più idonea dalla commissione di esperti.Puntuale non è mancata la replica stizzita del capogruppo PPD Fiorenzo Dadò: "Galusero si distingue una volta ancora con il suo solito frasario, proprio lui che in casa propria non si è prodigato quando si è trattato di eleggere Sara Socchi (d'area PLR, ndr) al Tribunale cantonale amministrativo, lei sì con tutte le carte in regola. È proprio vero che, come dice un detto contadino, raglio d'asino non sale in cielo". E via di nuova replica di Galusero: "Dadò non sa nemmeno cosa ho votato. Oltretutto il caso in questione era ben diverso, dal momento che entrambi i candidati erano stati giudicati particolarmente idonei".