Pari opportunità: Grasso, parità genere meta civiltà, non si può abdicare (2)
(AdnKronos) - "Al riconoscimento delle doti e delle qualità del mondo femminile, non è ancora seguito in modo completo - osserva il presidente - quel salto di qualità ulteriore che è costituito dal raggiungimento di posizioni di vertice, in completa parità con l’universo maschile, anche perché permane un divario retributivo inaccettabile per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore".
Grasso si sofferma poi lungamente sulla figura di Tina Anselmi, scomparsa il 1 novembre scorso, "una donna che si è sempre fatta alfiere di battaglie spigolose ma decisive per il futuro della nostra allora giovane democrazia: diritti dei lavoratori, diritto alla salute, questioni sociali relative al ruolo della famiglia e in modo particolare al ruolo della donna".
Nella battaglia per la parità di genere "molto dipenderà anche dalla nostra perseveranza, dalla capacità di diffondere una nuova cultura e trasmetterla alle nuove generazioni. Molto è stato fatto, penso anche alla ratifica della Convenzione di Istanbul, molto resta ancora da fare. Ogni donna di qualunque età e in ogni parte del mondo deve vedere riconosciuti e tutelati i propri diritti: il diritto di vivere libere dalla violenza, il diritto all’istruzione, il diritto di partecipare al processo decisionale e il diritto di ricevere parità di retribuzione per lo stesso lavoro. La parità di genere è una meta di civiltà che tutti dobbiamo perseguire con determinazione e convinzione. Partendo anche dall’impegno degli uomini", conclude il presidente del Senato.