Pakistan, Asia Bibi: sospeso il rilascio
Non è finita per Asia Bibi, assolta in Pakistan otto anni dopo essere stata condannata a morte per una falsa accusa di blasfemia. Le autorità infatti le impediranno di lasciare il Paese inserendola in una lista che vieta l’espatrio. Per questo motivo le proteste in Pakistan, protrattesi per 3 giorni, sono state sospese, dopo l'esito di un negoziato con i radicali islamici.
Il caso sarà rinviato alla Corte Suprema.
Khadim Hussain Rizvi, leader del Tlp (partito musulmano sunnita Tehreek e Labbaik Pakistan) - che nel video viene mostrato - ha sottolineato la sua soddisfazione sui negoziati che "hanno avuto successo".
Saif Mulook, l'avvocato che ha difeso la donna cristiana per dieci anni, ha lasciato invece il Paese temendo per la sua vita dopo le minacce ricevute da parte degli islamici radicali. Il Corriere della Sera ha scritto in serata che l'avvocato è atterrato in Italia.
L'accordo, un testo in cinque punti, prevede da parte del governo una non-opposizione al deposito di una richiesta di revisione del giudizio presso la Corte suprema, accordo che è stato vivamente criticato. "Un governo ulteriore ha capitolato di fronte agli estremisti religiosi violenti che non credono né nella democrazia né nella Costituzione", ha deplorato il quotidiano Dawn nel suo editoriale.