8 marzo: "La Giornata Internazionale della Donna"
New York. Una statua raffigurante una bambina. Mani ai fianchi sprezzante del pericolo di fronte al minaccioso toro simbolo di un ambiente tradizionalmente maschile come quello di Wall Street. E’ iniziata con questa installazione dell’artista Kristen Visbal, la Giornata Internazionale della Donna. Il messaggio è rivolto alle aziende e invogliarle ad investire di piu’ sulle quote rosa. “Sappiamo che le donne sono circa la metà della popolazione – dice Lori Heinel, portavoce della State Street Global Advisors – eppure in America non sono ancora molto ben rappresentate a livelli di leadership di azienda, con ruoli da dirigente, membri del consiglio o amministratori delegati. Penso che cosi’ si perda l’occasione per una vera emancipazione perchè le donne possono contribuire in maniera forte al progresso economico in tutto il mondo”
IL TWEETDELWALLSTREETJOURNALSULLA “BAMBINASENZAPAURA”
Una delle caratteristiche di questo 8 marzo è lo slogan: “Un giorno senza le donne”. Per questo molte hanno scelto di scioperare e non recarsi a lavoro. Gli organizzatori hanno chiesto loro anche di limitare lo shopping e magari vestire di rosso, il colore contro ogni tipo di violenza. Altre donne sono scese in piazza già nei giorni scorsi nell’ambito delle manifestazioni per “Il Marzo delle Donne”. A Londra, per esempio, la marcia è stata organizzata dal “Movimento Anti-Trump” con tema principale la parità dei diritti. Grande la partecipazione. Anche delle autorità cittadine, a partire dal Sindaco di Londra Sadiq Khan: “La cosa grandiosa di oggi è quello che stiamo cercando di ottenere attraverso la lotta per l’uguaglianza. Essere femminista non dovrebbe essere solo una questione di genere. Ma uomini, donne, ragazzi, ragazze, giovani e anziani, ricchi o poveri. Bisogna capire che in realtà questa è una lotta per tutti noi”.
“A DAYWITHOUT A WOMAN, IL SITO”:https://www.womensmarch.com/womensday/
Le disuguaglianze nel mondo hanno diverse sfaccettature. C‘è ancora chi è privata di un titolo di studio, chi costretta al matrimonio, chi ancora non ha diritto di voto. Manifestazione anche a Varsavia e tra i temi affrontati dalle donne polacche quello piu’ sentito ha riguardato la recente legge anti aborto che limita il diritto delle donne alla contraccezione.
“Protestiamo contro il divieto di aborto e il divieto di contraccezione – dice l’attivista Karolina Wieckiewicz – ma anche per il fatto che non abbiamo aiuti quando vogliamo avere figli perché le lungaggini delle procedure sia di fecondazione in vitro che di adozione sono molto limitate”
Manifestazione meno pacifica in Turchia dove le donne hanno acquistato piu’ diritti, ma non è diminuita la violenza su di loro. Il quotidiano “Hürriyet”, rivela i dati della Ong “Stop femminicidi” che ha contato più di 1000 episodi tra il 2010 e il 2015. La metà di queste violenze commesse da mariti o ex fidanzati. Altre su donne che avevano chiesto il divorzio.