Bambina cristiana in affido a coppie musulmane integraliste: via crocifisso e catenina
Non è solo una questione di religione. E' una questione di oscurantismo. Uno stato laico e no teocratico può, nel 2017, dare in affido una bambina a chi ha una concezione a dir poco antiquata della vita e dei diritti delle donne?Invece è capitato: cinque anni, di religione cristiana, tolta ai genitori naturali per essere affidata a un'altra famiglia, è finita in due differenti nuclei, entrambi di religione musulmana. E' la brutta storia di una bambina di Londra che si è ritrovata in un ambiente in cui non si mangia carne di maiale e in cui le donne escono vestite coni un velo integrale. La decisione dei servizi sociali, presa contro il volere del genitori, ha scatenato un vespaio di polemiche.La storia di questa piccola, tolta alla famiglia d'origine e affidata dalle autorità del distretto londinese di Tower Hamlets a due diverse coppie di musulmani che la "educano" alla religione islamica, viene raccontata dal Telegraph. Alla bambina i genitori affidatari hanno tolto la collanina con il crocifisso che portava al collo e le hanno detto che gli spaghetti alla carbonara, regalo della sua mamma, lì sono proibiti.Nella prima famiglia affidataria la mamma indossava il niqab, la lunga tunica nera integrale, nella seconda il burqa si mette "solo" quando si esce di casa. Un operatore dei servizi sociali che ha chiesto l'anonimato racconta che la bimba piange e chiede di non tornare nella sua famiglia affidataria. La mamma dice che alla figlia hanno detto che Natale e Pasqua sono feste stupide e che "le donne europee sono alcolizzate".Eppure la legge britannica prevede che, quando si cercano le famiglie affidatarie per bambini tolti ai genitori, vengano presi in considerazione ambienti culturali e religiosi in cui i piccoli sono cresciuti