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James Cameron: Patty Jenkins risponde alle critiche su Wonder Woman

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

James Cameron avrà anche diretto colossal del calibro di “Titanic” e di “Avatar”, ma quando si tratta di giudicare il lavoro altrui non ha peli sulla lingua. Neanche quando il film in questione ha totalizzato incassi al botteghino per oltre 806 milioni di dollari. In particolare, le sue critiche sarebbero state rivolte al film rivelazione del 2017 “Wonder Woman”, diretto da Patty Jenkins e che ha lanciato nel firmamento delle stelle la splendida Gal Gadot.

Wonder Woman: le critiche

Secondo James Cameron, acclamato regista di capolavori che hanno fatto la storia del cinema, “Wonder Woman” sarebbe ciò che viene definito “la strumentalizzazione di un’icona”. Lo ha dichiarato al The Guardian, sollevando più di qualche sopracciglio e infiammando l’opinione pubblica come è solito fare. Il discorso prosegue su una falsariga che, se possibile, è anche più implacabile: “Tutto questo auto-congratularsi, questo darsi grosse pacche sulle spalle a vicenda che sta facendo Hollywood a proposito di Wonder Woman sta decisamente prendendo una brutta strada,” ha detto, “È l’oggettificazione di un’icona, è Hollywood che fa la sua cosa misogina, ancora una volta, e nessuno se ne accorge. Non sto dicendo che il film non mi è piaciuto, tutt’altro, ma secondo me questa pellicola è un passo indietro per i diritti delle donne”.

Queste parole che fanno tremare ogni convinzione che avevamo a riguardo di “Wonder Woman” non possono rimanere senza una risposta chiara. E Patty Jenkins è scesa in campo per difendere “la sua creatura” da un’accusa così pesante. Lo ha fatto su Twitter, pochi giorni fa, e si è assicurata che niente venisse lasciato al caso.

La risposta di Patty Jenkins

Patty Jenkins ha risposto a James Cameron su Twitter, dove tutto potevano leggere: “L’incapacità di James Cameron di capire che cos’è Wonder Woman, o quello che rappresenta per le donne di tutto il mondo, non mi sorprende affatto. E questo nonostante sia un eccezionale regista, certo, ma non è una donna. Le donne forti sono fantastiche. La sua acclamazione per il film “Monster” e il nostro ritratto di una donna forte eppure in qualche modo “difettata” è stata molto apprezzata. Ma se per essere forti le donne devono per forza anche provenire da un passato difficile e pieno di ostacoli, allora andiamo a perdere la multidimensionalità del tutto. Perdiamo la libertà di celebrare un esempio di donna solo perché è piena d’amore ed è attraente? Se perdiamo questo diritto allora sì, siamo davvero punto e a capo. Le donne possono essere QUALUNQUE cosa, esattamente come gli uomini. Non c’è niente di giusto o sbagliato in una donna potente. E se l’audience femminile che ha sostenuto il film l’ha scelta spontaneamente come icona, un motivo dovrà pur esserci.” Di progressi, “Wonder Woman”, ne ha fatti parecchi. Non solo è stato un campione d’incassi con i suoi 806 milioni di dollari in tutto il mondo, ma ha anche superato in popolarità e apprezzamento i colossal 2017 come “La Bella e La Besta” e “La La Land”.

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