Due suffragette per una statua La scelta che divide il Regno Unito
La disfida delle statue sta incrinando la sorellanza femminista. Il nodo della contesa è la scelta del personaggio che dovrebbe simboleggiare la lotta per i diritti delle donne: a chi dedicare un’effigie di fronte al Parlamento di Westminster, alla combattiva Emmeline Pankhurst, icona delle suffragette d’inizio Novecento, o alla meno nota ma più istituzionale Millicent Fawcett, veterana delle battaglie per il voto in età vittoriana?
Da Emma Watson a David Cameron, la Gran Bretagna si divide per le suffragette
Emmeline Pankhurst
A sostegno della seconda opzione è schierata la premier Theresa May, appoggiata da figure pubbliche come l’attrice Emma Watson (l’Ermione di Harry Potter) e la stessa creatrice del maghetto, la scrittrice JK Rowling. Dall’altra parte della barricata ci sono la baronessa Boothroyd, prima speaker donna della Camera dei Comuni, la deputata conservatrice Andrea Leadsom, che l’anno scorso aveva sfidato Theresa May per la leadership, e l’ ex premier David Cameron. Nessuno dubita che entrambe le figure storiche abbiano dato un contributo fondamentale all’emancipazione femminile: il problema è piuttosto il metodo. Se Millicent aveva scelto la via pacifica della lunga marcia attraverso le istituzioni, le suffragette guidate dall’indomita Emmeline (fra cui le sue stesse figlie) perseguivano azioni spettacolari e a volte violente: vetrine di negozi spaccate, incendi, scioperi della fame, auto-immolazioni per strada sotto le carrozze a cavalli. Con la sensibilità di oggi, diremmo tattiche da black bloc, se non da mezze terroriste.
Non stupisce dunque che la campagna «ufficiale», appoggiata dal governo e dal Comune di Londra, si orienti su un personaggio più «addomesticato» come Millicent Fawcett. L’idea era venuta alla militante femminista Caroline Criado-Perez, che già aveva guidato con successo la mobilitazione per mettere il volto di Jane Austen sulle banconote da 10 sterline. Caroline stava facendo jogging attorno a Westminster quando si era accorta che tutte le statue davanti al Parlamento, da Churchill in giù, erano di personaggi maschili. Occorreva bilanciare la situazione con una donna-simbolo dell’emancipazione femminile e la scelta era caduta sulla Fawcett. Ma Sir Neil Thorne, un ex deputato conservatore che lavora per la campagna a favore di Emmeline Pankhurst, obietta che «solo il 4 per cento della gente ha mai sentito parlare della Fawcett mentre il 40 per cento conosce la leader delle suffragette». Lui e sua moglie Sheila avevano notato una piccola statua della Pankhurst nei Victoria Gardens di Westminster e hanno commissionato una nuova versione, più adeguata, che sperano di poter erigere fuori dalla Corte suprema, di fronte ai giardini della piazza del Parlamento. «Tutte le suffragette sono state importanti — ha commentato la baronessa Boothroyd — ma Emmeline Pankhurst è la più vicina alla concessione del voto: se sarà qualcuno, dovrà essere lei».
Le due fazioni rivali si sono incontrate mesi fa alla ricerca di un compromesso, ma è stato inutile. «I rappresentanti della campagna per la Fawcett hanno ascoltato quello che avevamo da dire — ha raccontato Sir Neil — ma poi se ne sono andati e hanno respinto tutto, con nostra grande sorpresa». Caroline Criado-Perez non nega: «Abbiamo obiettivi molto differenti e ragioni molto diverse per agire. Immagino che sono assai testarda e non sono pronta a fare compromessi sul punto centrale della campagna: che è avere una nuova statua di donna proprio al centro e non in fondo alla piazza. Relegare le donne sul retro è accaduto troppe volte nella storia e non si ripeterà sotto il mio sguardo».
Ma è chiaro che non è solo questione di collocazione, ma del carattere del personaggio da onorare: «Millicent Fawcett ha guidato la campagna costituzionale per il voto alle donne e ne ha fatto il lavoro della sua vita — ha detto il manager della Fawcett Society, Sam Smethers —. È giusto che sia lei a esser commemorata con una statua l’anno prossimo, nel centenario del suffragio femminile». Nessuna delle due proposte è stata finora esaminata dalla commissione per la pianificazione urbana di Westminster: ma ci si attende che ciò avvenga nelle prossime settimane, con la decisione finale all’inizio di ottobre.
28 agosto 2017 (modifica il 28 agosto 2017 | 21:40)
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