Stupro di Rimini: mediatore indagato per istigazione
Dopo essere stato licenziato dalla coop in cui lavorava, il mediatore culturale di origine pachistana che aveva commentato su Facebook lo stupro di Rimini scrivendo “Lo stupro è peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma ed è un rapporto normale” adesso risulta indagato per istigazione a delinquere.
L’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe giunta dopo che la procura di Bologna avrebbe ricevuto la denuncia di una donna di Reggio Emilia, presentata su un modulo messo a disposizione di un’associazione che si batte per la tutela e i diritti delle donne che hanno subito abusi.
Ricordiamo che in seguito a quanto aveva scritto sullo stupro di Rimini - e quasi immediatamente cancellato da Facebook – il mediatore culturale, lo stesso era stato temporaneamente sospeso e quindi licenziato dalla cooperativa bolognese Lai-Momo in cui lavorava da qualche tempo con un contratto di lavoro a tempo determinato. La coop bolognese, tra l’altro, non ha ritenuto valide e meritorie di essere accolte neppure le giustificazioni scritte che il mediatore aveva presentato entro il termine di cinque giorni dalla contestazione disciplinare.
Adesso la palla passerà ad un giudice, che dovrà decidere se l’uomo è colpevole o meno del reato per cui risulterebbe attualmente indagato.