Disattese le leggi a tutela dei diritti delle donne
ROMA - Le leggi a garanzia della salute delle donne poco applicate. I parti cesarei che in Campania superano il 60% e sul territorio nazionale il 35%. La mortalità da inquinamento atmosferico ben sopra la media europea. Sono i punti critici dell'Italia rispetto al terzo dei Sustainable development Goals: "Assicurare la salute e il benessere per tutti e a tutte le età".D'altra parte si registra anche un significativo miglioramento della situazione italiana che passa dal 76,3 del 2007 al 111,1 del 2015, soprattutto grazie ad un netto miglioramento dei tassi di mortalità e dei comportamenti a rischio, come il consumo di alcool. Anche su questo obiettivo, come il precedente sull'agricoltura, c'è dunque un progresso che non cancella le preoccupazioni e la consapevolezza che, andando avanti così, non si raggiungerà il traguardo che l'Italia ha deciso di raggiungere entro il 2030 sottoscrivendo l'Agenda 2030. L'analisi viene dal Rapporto Asvis (Associazione italiana per lo sviluppo sostenibile) 2017: "Persistono forti disuguaglianze di fronte all'offerta sanitaria, in termini di accesso e di qualità".I target dell'Obiettivo 3 restano lontani. Ad esempio l'Italia si è impegnata "entro il 2030 a garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l'informazione e l'educazione, e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali". Ma - denuncia il Rapporto - "nonostante le normative esistenti, tra cui i provvedimenti che introducono per la prima volta nel diritto italiano la medicina di genere, la mancata applicazione di alcune leggi (405/1975 istitutiva dei consultori familiari e 194/1978 sulla tutela sociale della maternità e interruzione volontaria della gravidanza) fa registrare carenze nel Servizio sanitario nazionale con un impatto negativo sulla salute di donne e ragazze".Se poi guardiamo la situazione sotto il profilo dell'evoluzione dei problemi i margini di ottimismo si riducono. Le vittorie più significative sono quelle nei confronti dei problemi del ventesimo secolo: dalla lotta alle patologie acute alla diffusione delle cure ospedaliere. Il secolo presente è segnato da un aumento dell'età media nei paesi economicamente più avanzati: l'attenzione si concentra sulla prevenzione, sulla qualità della vita delle persone molto anziane e affette da malattie croniche, sulla capacità di assistenza domiciliare, sull'uguaglianza di tutti rispetto all'offerta sanitaria, sulla lotta agli sprechi. Tutti temi legati a criticità che oggi appaiono difficili da superare.
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