India. Corte Suprema per i diritti delle donne: mai più spose bambine
Agenpress. Con una sentenza dell’11 ottobre la Corte Suprema ha annullato una legge di 77 anni fa, stabilendo che il rapporto sessuale tra un uomo e una donna minore di 18 anni di età sarà considerato “stupro” senza eccezioni, anche se la ragazza fosse stata presa in moglie.
Il tribunale ha stabilito una pena da 10 anni di carcere fino all’ergastolo, secondo il codice di protezione dei minori da reati sessuali. Anche se vietato per legge, il rapporto sessuale con qualcuno al di sotto dei 18 anni era considerato dal Codice penale legale per le coppie sposate.
L’ eccezione ora è stata cancellata poiché “viola l’articolo 14, 15 e 21 della Costituzione”, ha stabilito il verdetto.
La sentenza è rivoluzionaria e può costituire un deterrente per i matrimoni con bambine, pratica che in India è già vietata (con una legge del 2006), me che tuttora è ampiamente diffusa: secondo stime citate dalla Corte Suprema, vi sono 23 milioni di spose bambine nel paese, il che significa che un matrimonio su cinque viola la legge.
Secondo una recente indagine condotta dal National Health Health Survey, infatti, il 39,1% delle donne di età compresa tra 20 e 24 anni si è sposata prima dei 18 anni. Il fenomeno del matrimonio infantile varia da stato a stato.
La Corte Suprema ha chiesto al governo centrale di adottare “misure proattive per vietare il matrimonio infantile”, esprimendo preoccupazione per migliaia di ragazze minorenni sposate in cerimonie di “matrimonio di massa” organizzate tradizionalmente in occasione della festività religiosa indù dell’ Akshaya Tritiya, in primavera.