Bari, protesta al Policlinico contro la stretta sulla legge 194: "La Regione nega il diritto all'aborto"
Protesta davanti al reparto di Ginecologia e ostetricia del Policlinico di Bari. Gli studenti della Rete della Conoscenza hanno esposto uno striscione per rivendicare il diritto all'aborto e l'applicazione della legge 194. Al centro della contestazione la bocciatura della proposta di legge regionale per la piena applicazione del diritto all'aborto nella commissione Sanità del consiglio regionale. Una proposta presentata da Sinistra Italiana, ma respinta da centrodestra e lista civica vicina a Emiliano e non votata dal Movimento 5 Stelle."La Regione Puglia conta soltanto 23 medici ginecologi non obiettori: a questo scarso numero si aggiunge l’inadeguatezza dei consultori e la quasi totale assenza di educazione sessuale nelle scuole - scrivono i ragazzi della Rete della conoscenza che comprende gli studenti universitari di Link e gli studenti medi dell'Uds - Un sistema così precario, senza misure e fondi mirati, non può sicuramente garantire nè l’accesso all’aborto nè la prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili. Eppure il Pd, il centrodestra e il Movimento 5 Stelle hanno preferito ignorare questa privazione di tutele dei diritti delle donne e di tutti. Il tasso di obiettori di coscienza supera il 70 per cento nella media nazionale e non possiamo continuare più a legittimare simili forme di violenze nei confronti delle donne"."Chi contrappone il diritto all'aborto al diritto all'accesso a forme di prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate ci sottrae diritti e facoltà di scelta sul nostro corpo e sulle nostre vite", continuano i ragazzi. Che chiedono politiche sociali e sanitarie, a partire dai più giovani, con la distribuzione gratuita di contraccettivi, l'introduzione di programmi di educazione sessuale e all'affettività, un sistema di welfare e di diritto allo studio adeguato per gli studenti genitori."L'attuale società sia economicamente che culturalmente produce ancora esclusioni di genere - commenta Sara Acquaviva, coordinatrice della Rete della conoscenza Puglia - La prevenzione di gravidanze indesiderate non dovrebbe essere esclusivamente un feticcio da utilizzare per cancellare un diritto, quale quello all'aborto, sulla pelle delle donne, ma dovrebbe tradursi in concrete politiche sociali e sanitarie per tutti e tutte".
- Argomenti:
- bari città
- provincia Bari
- regione puglia
- provincia Lecce
- provincia Taranto
- provincia Brindisi
- provincia Foggia
- provincia Bat
- aborto
- Protagonisti: