Combatteva per i diritti delle donne; l'ultimo saluto a Zilan, araba uccisa dall'Isis
Si chiamava Sawsan Abdullah, araba, ma tra le combattenti era conosciuta con il nome di battaglia Zilan. Lottava per la libertà e contro l'oppressione della sua gente dai jihadisti dello Stato Islamico. Ed è morta per i suoi ideali.Ora Sawsan Abdullah ha ricevuto l'ultimo saluto al Al-Karama, area controlla dai curdo-siriani e dove sono attive le famose Unità di protezione femminili (Ypj) che sono state decisive nella liberazione di Raqqa dal Califfato.Una cerimona sobria, composta. Una cerimonia molto simile - purtroppo - a quella di tanti altri 'martiri' che però (a differenza dell'Isis) sono sono stati kamikaze che si sono fatti saltare in aria uccidendo innocenti e in nome della tirannia, ma uomini e donne che hanno sacrificato la vita per un futuro di pace e rispetto di diritti umani.Zilan, è stato detto nella commemorazione, è morta per costruire una società democratica e cancellare per sempre la barbarie dei mercenari dello Stato Islamico.