Il 2017 è stato un anno importantissimo per l’altra metà del cielo che è stata stata soggetto attivo dell’inizio di un’importante rivoluzione sessuale scoppiata in seguito al caso Weinstein e diffusasi a macchia d’olio in tutto il mondo - complice il web e gli hashtag #metoo e #quellavoltache - tanto che anche il famigerato settimanale TIME ha dedicato la sua copertina alle “silence breakers” ovvero a tutte le donne, note e non, che hanno avuto la forza di denunciare le molestie subite sul luogo di lavoro, in famiglia o altrove.
Oltre a coloro che hanno rotto il silenzio, sono state tantissime le donne che quest’anno hanno dato il via ad altre piccole sommosse iniziando a mettere le basi per un futuro migliore. Dalla cantante Pink a Rojda Felat, comandante delle milizie curde che hanno sconfitto l’Isis a Raqqa, ecco le 10 esponenti del gentil sessoche hanno fatto la differenza nel 2017.
10 - Pink
I bambini sono il futuro, ed è per questo che educare i più piccoli alla libertà è fondamentale per mettere le basi per un domani migliore. La cantantePink nel 2017 è stata una delle più fiere sostenitrici di un’educazione gender neutral, ovvero privo di condizionamenti di genere.
Meghan Markle, in un’Inghilterra che ha scelto di staccarsi dal resto dell’Europa, è il simbolo di un'integrazione possibile anche per le sue origini afroamericane.
Patty Jenkins è stata la prima regista donna a dirigere un cinecomic, Wonder Woman. Il film della Jenkins ha incassato ben 800 milioni di dollari e in virtù di questo, ma soprattutto per porre fine al pay gap che impera in quel di Hollywood, dopo mesi di battaglia la cineasta è riuscita a ottenere per Wonder Woman 2 un contratto degno di questo nome.
HDPeopleHDEngy El ShazlyDonald Trump ha firmato il primo muslim ban che ha segnato il divieto di ingresso negli Stati Unti per 90 giorni a persone provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Sudan, Siria, Libia, Somalia e Yemen). Il mattino dopo la messa in atto del decreto, all’aeroporto JFK di New York decine di avvocati con cartelli in diverse lingue tentavano di far capire ai rifugiati fermati dalle autorità - e ignari della decisione di Trump - di rivolgersi a loro per risolvere la situazione e tutto questo grazie a Rebecca Heller, fondatrice e direttrice dell’International Refugee Assistance Projetc.
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