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«Salvini crea rabbia Il Pd sugli immigrati? Subalterno alla destra»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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roma Contro il «gravissimo attacco razzista e terroristico» di Macerata, Laura Boldrini lancia un appello a tutte le forze politiche: «Abbiamo il dovere di mobilitarci. Non possiamo tacere, come invece chiede il M5S».

«Tutte le forze democratiche dovrebbero unirsi, andando oltre gli steccati. Bisognerebbe fare una grande manifestazione nazionale, senza simboli di partito, per ribadire i principi della nostra Costituzione. Milano potrebbe essere il luogo, anche sulla scia di quella bella iniziativa del 20 maggio scorso intitolata “senza muri”».

«No all’odio, no al razzismo».

I suoi concittadini chiedono protezione. Non vanno ascoltati?

«Capisco lo sgomento dei maceratesi di fronte a un atto così violento. Quello che è successo a Pamela è abominevole, ma non può passare l’idea del farsi giustizia da soli. Ho parlato con sua madre e lei, nonostante il dolore incommensurabile, con grande senso di responsabilità chiede giustizia, non vendetta».

Cosa non funziona nella politica di accoglienza?

«La legge che regola il fenomeno migratorio è ancora la Bossi-Fini, di due esponenti di centrodestra. E non ha mai funzionato. Agli ultimi governi di centrosinistra io rimprovero di non aver fatto una legge più efficace».

C’è chi indica Matteo Salvini tra i «mandanti morali». Concorda ?

«La dose di veleno che Salvini riversa nel dibattito per suscitare le reazioni più rabbiose degli italiani è andata, negli anni, sempre aumentando. Anziché impegnarsi per risolvere i problemi lui li alimenta. Solo così pensa di creare consenso».

Ora Berlusconi lo scavalca a destra. È possibile cacciare 600 mila migranti ?

«Mi sembrano battute da campagna elettorale. Come fa Berlusconi a mettere in atto questo progetto? A identificare 600 mila migranti senza documenti? Dove li manderà in assenza di accordi con i Paesi di origine? Quanti aerei e navi ci vogliono per il rimpatrio? Un problema come questo si affronta con politiche serie e non con slogan».

Pd e Leu dovrebbero unire le forze, per fare argine ai populismi e alle destre?

«L’unità del centrosinistra non è stata possibile perché non si è arrivati a un’apertura reale da parte del Partito democratico sui temi e sul perimetro delle alleanze. Le destre non le favorisce chi le combatte ogni giorno sulla sua pelle. Tanto accanimento nei miei confronti non è un caso. Io mi batto per i valori dell’antifascismo, per i diritti delle donne e per una società coesa e questo suscita una reazione violenta della destra. Non è Leu a favorirla, ma chi da sinistra ne subisce la subalternità politica».

Ce l’ha con il Pd di Renzi?

«Sull’immigrazione sì, senz’altro. La legge sulla cittadinanza era stata promessa a 800 mila ragazzi e ragazze, italiani a tutti gli effetti. Invece, per timore di una ripercussione elettorale, il Pd ha rinunciato alla legge e ora è in coalizione con chi l’ha affossata».

Leu e la leadership di Pietro Grasso sono in affanno?

«Penso che dobbiamo parlare di più della vita delle persone, invece di andare dietro al dibattito politicista».

I sondaggi vi danno al 7% e ancora non è scattato il voto utile. Rischiate il fl op ?

«No, anzi, c’è tanto entusiasmo in giro. Abbiamo ancora un mese davanti per farci conoscere meglio e ci aspettiamo un boom a due cifre, altro che un flop».

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