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Elezioni 2018, i programmi a confronto sui diritti delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il 2017 (ma anche il 2018) è stato l'anno in cui le denunce, dal mondo dello spettacolo a quello della politica, hanno portato le molestie, le violenze sessuali e i diritti delle donne ai primi posti del dibattito pubblico. Lo scandalo Weinstein è stato il caso apripista, al quale sono seguiti tanti altri da Hollywood all'Italia. Negli ultimi mesi si sta discutendo sempre di più anche del gender gap e del gender pay gap: in altri termini, della disuguaglianza tra maschi e femmine, soprattutto sul lavoro dove c'è un dislivello notevole tra gli stipendi degli uomini e quelli delle donne che ricoprono lo stesso ruolo in azienda. Senza contare anche le decine, se non le centinaia di iniziative per combattere i femminicidi. Dunque, sembra quasi impossibile che questi temi non siano stati affrontati nei programmi dei vari partiti che si presentano alle elezioni politiche del 2018. E, invece, non è un ragionamento così scontato. Abbiamo letto tutti i programmi, pubblicati sui siti web ufficiali e caricati sulla pagina 'Elezioni trasparenti' del sito del dipartimento per gli Affari interni e territoriali, e non proprio tutti hanno dedicato qualche riga per combattere questi problemi. Qualcuno, invece, non conosce la differenza tra 'donna' e 'madre'. Più in generale, sono i partiti di centro-sinistra e di sinistra ad aver dedicato più che qualche riga alle donne, toccando i temi anticipati all'inizio. Prima di partire, una premessa: per amor di par condicio, andremo in ordine alfabetico.

+EUROPA

Cominciamo con la lista +Europa guidata da Emma Bonino. Il programma lo potete trovare sia sul sito (in versione più accattivante), sia sulla pagina 'Elezioni trasparenti' (in versione più istituzional-burocratico). Oltre alle immagini e alla grafica, il contenuto è lo stesso. Di donne si parla in ben due passaggi su otto del documento: 'Mercato del lavoro' e 'Povertà'.

Il maggior coinvolgimento delle donne nel mondo del lavoro e il raggiungimento di un vero equilibrio di genere sono condizioni essenziali per la crescita del nostro Paese. A fronte di una maggiore scolarizzazione rispetto agli uomini, la presenza delle donne nel mercato del lavoro è largamente inferiore alla media europea e la loro retribuzione è molto più bassa. Per modificare questa situazione occorre mettere a disposizione delle donne strumenti molto più efficaci per la conciliazione tra lavoro e famiglia. In particolare, occorre continuare a intervenire sul piano dei servizi, e in particolare degli asili nido, assicurandone anche il funzionamento in orari che consentano alle donne il pieno svolgimento della propria attività lavorativa. È anche importante promuovere il ritorno delle donne al lavoro dopo la maternità, con strumenti che le garantiscano sotto il profilo della retribuzione e dell’inquadramento professionale. Va superato il congedo di maternità in favore del congedo parentale, di cui possono usufruire sia gli uomini che le donne.Seguendo l’esempio di legislazioni europee virtuose (ad esempio quella tedesca), occorre arricchire l’attuale normativa prevedendo un sistema di controlli efficaci e di sanzioni significative al fine di accompagnare realmente per il futuro le aziende a rendere uguali i valori retributivi tra uomini e donne per le medesime tipologie di impiego o di mansioni svolte. Inoltre, è opportuno che le stesse aziende rendano conoscibili e diano evidenza dei livelli salariali adottati al proprio interno.

Questi due passaggi riguardano il capitolo 'Mercato del lavoro' e si possono trovare alle pagine 19 e 20 del programma sul sito del dipartimento per gli Affari interni e territoriali. Mentre per la parte dedicata all'investimento su donne e giovani bisogna arrivare a pagina 21.

Interventi mirati e miglioramento dei servizi, soprattutto a favore delle donne e delle famiglie giovani.Contributi alla formazione, sostegno al reddito e servizi che consentano alle donne di conciliare famiglia e lavoro sono le nostre priorità per garantire giustizia sociale e per promuovere la crescita del nostro paese, che deve avere in giovani e donne i suoi principali protagonisti.

CASAPOUND

Passiamo a Casapund, la lista che ha come capo designato Simone Di Stefano. Sul programma pubblicato in 'Elezioni trasparenti' non ci sono riferimenti ai temi.

CENTRODESTRA (FORZA ITALIA, LEGA NORD, FRATELLI D'ITALIA E NOI CON L'ITALIA)

Più complicata è la questione tecnica della coalizione del centrodestra, visto che tutte le quattro forze si presentano con il proprio nome, il proprio simbolo e il proprio capo designato. Per quanto riguarda i contenuti dei vari programmi, invece, non c'è alcun problema, visto che tra Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia, sono identitici. E di donne si parla soltanto al punto 7, 'Più sostegno alle famiglie'.

Difesa delle pari opportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri.Tutela del lavoro delle giovani madri.

In questi casi però si parla di donna solo se è madre.

CIVICA POPOLARE

Raggruppare la coalizione di centrosinistra, invece, non è possibile e allora andiamo ad analizzare lista per lista, programma per programma. In quello di Civica Popolare di MonicaLorenzin, di donne si parla al punto 'III. Famiglia e Salute', a pagina 12.

Valorizzazione del ruolo della donna:- sul fronte maternità: per ogni figlio, un anno di contributi reali per un massimo di tre anni di riduzione dell'età pensionabile.- equiparazione dell'attività di assistenza in famiglia a un'attività lavorativa (anche a fini previdenziali)

In questo caso si parla di donna solo all'interno della famiglia.

INSIEME

Sempre rimanendo tra le 'gambe' della coalizione di centrosinistra, c'è la lista Insieme, formata dal Partito socialista italiano, i Verdi e Area civica. A differenza di Cp, si parla molto di donne nel programma che potete leggere sul loro sito web ufficiale. Dopo un breve passaggio sulle lavoratrici e sulle anziane, troviamo una proposta al codice rosa, esattamente al punto 'Insieme per i nuovi diritti, la salute pubblica e un nuovo welfare'.

Inserimento del codice 'rosa' in tutti gli ospedali e aumento del Fondo per i centri antiviolenza contro il femminicidio.

Addirittura, si dedicat un intero capitolo alle donne: 'Insieme per la parità di genere'. Ecco le proposte.

L’utilizzo degli appalti pubblici per contribuire allo sviluppo dell’imprenditoria femminile.L’introduzione di incentivi per il rientro al lavoro dopo la maternità.Le donne che tornano al lavoro dopo la maternità obbligatoria dovrebbero ricevere almeno tanto quanto quelle che prolungano il congedo, e cioè il 30% del proprio stipendio, per esempio sotto forma di bonus o di voucher per le spese di cura. Il mantenimento dei cinque mesi obbligatori del congedo di maternità ma legandone solo tre al momento del parto, lasciando la fruizione degli altri due secondo accordo tra lavoratrice e datore di lavoro entro il primo anno di vita del bambino.L’inserimento nel bilancio annuale del dato relativo alla percentuale di presenza femminile in rapporto alla forza lavoro complessiva e un’informativa esplicita sulle dinamiche e i compensi del personale divisi per genere.

LIBERI E UGUALI

Per quanto riguarda Liberi e Uguali di Pietro Grasso, il programma tocca diverse volte le donne. Già a partire dall'incipit (pagina 2).

La piena affermazione a tutti i livelli della libertà, della pari dignità e delle pari opportunità, individuali e sociali, delle donne è un punto fondante del nostro progetto di attuazione integrale della Costituzione repubblicana e del suo cuore pulsante, l’articolo 3, così come lo è la prevenzione e il contrasto della violenza di genere.

E prosegue al punto 'Dignità e diritti per tutti i lavoratori' (pagina 5).

Puntiamo ad annullare il divario salariale tra uomini e donne, ad introdurre misure strutturali di sostegno alla genitorialità.

E poi ancora al capitolo 'Una sanità pubblica' a pagina 11.

Proponiamo: di superare l’attuale sistema dei ticket, già previsto dal Patto per la Salute del 2014 e l’abolizione dei superticket; un Piano d’azione per la salute mentale; una nuova politica del farmaco attraverso la promozione dell’uso dei farmaci generici (l’Ocse ci posiziona nel 2015 al penultimo posto su 27 paesi); l’informatizzazione del settore sanitario; un’attenzione specifica alla promozione del diritto alla salute delle donne, garanzia dei diritti sessuali e riproduttivi, attraverso il sostegno e il finanziamento della rete dei consultori; il rilancio dei programmi di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; l’applicazione della legge 194 intervenendo sul problema del numero eccessivo di medici obiettori.

Infine si affronta anche il tema della violenza sulle donne, nella sezione 'L'uguaglianza nei diritti', a pagina 12.

È necessaria un’azione determinata e continua di contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Un contrasto che passa anche da un piano straordinario per l’occupazione femminile che renda le donne libere di scegliere e fiduciose nel proprio futuro. Per fare questo abbiamo bisogno di una maggiore presenza femminile nella politica, nel mondo economico, nelle professioni.

MOVIMENTO 5 STELLE

Rispetto al programma di LeU, quello del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio è molto più sintetico, visto che si tratta di tre pagine con 20 punti. Di donne si parla al punto 10, 'Superamento della Legge Fornero':

- Quota 41- Staffetta generazionale- Categorie usuranti- Opzione donna

E proprio di quest'ultimo punto avevamo scritto il 15 novembre 2017.

PARTITO DEMOCRATICO

Dalle tre pagine dell'M5S, passiamo alle 15 della sintesi del programma del Partito Democratico di Matteo Renzi. Di donne si parla al punto 'Prendersi cura delle persone', a pagina 9 e a pagina 10.

Pensioni. Vogliamo dare piena attuazione all’accordo tra governo e sindacati del 2016. Ren dendo strutturali e ampliando le platee degli strumenti di flessibilità in uscita, sia quelli a carico dello Stato per chi è in condizioni di bisogno (Ape sociale, precoci), sia quelli che comportano un costo per chi decide di andare in pensione prima (Ape volontaria, Opzione donna).La legislatura appena terminata è sicuramente stata la più fruttuosa in tema di diritti delle donne, grazie anche a una presenza di donne in Parlamento mai raggiunta prima nel nostro Paese e dovuta in gran parte alle scelte del PD. Per la prima volta l’Italia ha avuto un esecutivo composto da metà ministri uomini e metà ministre donne. Moltissime le leggi approvate e le misure adottate che aumentano i diritti e le tutele per le donne: dalla legge contro il femminicidio alla lotta alle dimissioni in bianco, dal Piano contro la violenza di genere all’estensione della maternità e del welfare aziendale, dal divieto di licenziamento per chi denuncia molestie sul luogo di lavoro alle misure per la conciliazione. Continueremo su questa strada. In particolare, la battaglia contro la vergogna della violenza sulle donne resta al centro del nostro impegno. Occupazione femminile e conciliazione tra scelte familiari e lavorative sono le stelle polari delle nostre proposte sul fisco e sul welfare.

POTERE AL POPOLO

Ultimo ma non ultimo, Potere al popolo, guidato da Viola Carofalo. Già nell'incipit del programma, si parla di combattere la «violenza sulle donne» e lottare per i «diritti delle donne». Al punto 4, ovvero 'Per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per il diritto al lavoro', uno degli obiettivi delle proposte è «la fine delle discriminazioni di genere e della disparità salariale». E poi ancora al capitolo 12 'Autodeterminazione e lotta alla violenza contro le donne e le persone Lgbtqi', proponendo:

Soluzioni che inibiscano ogni forma di violenza (fisica, ma anche sociale, culturale, normativa) e discriminazione delle donne e delle persone LGBTI (attraverso una legge contro l’omotransfobia).La cancellazione di ogni pacchetto sicurezza. La sicurezza delle donne è nella loro autodeterminazione.

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