Brasile, uccisa l’attivista Marielle Franco. Si batteva contro la violenza nelle favelas | LifeGate
Marielle Franco, brasiliana di 38 anni, è stata uccisa mercoledì 14 marzo nel centro di Rio de Janeiro . Si trovava all’interno di un’automobile e tornava da una manifestazione di sostegno alle donne di colore. Militante del Partido Socialismo e Libertade (Psol) , era consigliera municipale nella sua città. Da anni si batteva per i diritti delle donne nere.
Di recente, aveva denunciato la violenza della polizia all’interno delle favelas e si era schierata con forza contro la decisione del presidente brasiliano Michel Temer di affidare all’esercito la gestione della sicurezza a Rio . Marielle Franco aveva parlato senza mezzi termini di “battaglioni della morte” facendo riferimento alle forze militari e al loro operato.
La morte della donna ha suscitato particolare emozione in tutto il Brasile : migliaia e migliaia di persone sono scese spontaneamente in piazza per gridare la loro rabbia, da San Paolo a Belo Horizonte. I social network sono stati in breve invasi da appelli a partecipare a una “Marcia contro il genocidio nero” .
Il governatore di centrodestra dello stato di Rio, Luiz Fernando Pezao, ha parlato di “atto vile”, mentre il sindaco Marcelo Crivella, evangelista, ha condannato la brutalità del delitto. L’associazione Amnesty International ha reclamato “un’inchiesta immediata e rigorosa”, affinché “non ci sia alcun dubbio sul contesto, sulle motivazioni dell’omicidio e sugli autori dello stesso”.