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Decaduto l’obbligo dell’abito nero per le donne in Arabia Saudita

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

La questione dei#diritti delle donne e dell’uguaglianza dei sessi è in questo periodo più cara che mai. Le polemiche per il differente trattamento riservato al genere femminile in più campi della vita quotidiana sono un argomento sempre più quotidiano. Non solo parlando dell’ambito lavorativo, ma anche in quello della routine di ogni giorno.

Fortunatamente si notano dei generali cambiamenti e passi avanti, come in #Arabia Saudita, dove il principe ereditario e leader “in pectore” Mohammed bin Salman sta attuando una politica volta ad un sempre maggiore equilibrio sociale.

Il cambiamento del principe

Il 32enne figlio del re Salman starebbe infatti apportando un notevole cambiamento nella nazione, innanzitutto depotenziando la polizia religiosa a favore dei diritti delle donne (da quelli sull’abbigliamento, o ridonando loro la possibilità di guidare, oltre che a una maggiore uguaglianza sul piano del lavoro), poi riaprendo i cinema e piano piano riportando il paese ad un modello di vita diverso da quello che lo aveva caratterizzato dal 1979.

La strada per i diritti

Secondo il principe, le donne sono uguali agli uomini, senza alcuna differenza, essendo tutti esseri umani. Anche per questo non vede il motivo di obbligare le donne a vestire l’abaya. D’ora in poi, come gli uomini, esse dovranno sì tenere un abbigliamento pudico e rispettoso, ma esso sarà deciso da queste, secondo la Sharia e senza costrizioni.

In un’intervista con l’emittente americana CBS, il leader arabo illustra il lungo cammino necessario per raggiungere i diritti che alle donne sono stati enunciati dall’Islam; un lungo cammino che già per una buona parte è stato compiuto. Tuttavia ne manca ancora un pezzo, ed un buon inizio di percorrenza sarebbe costituito proprio dal depotenziamento della cosiddetta polizia religiosa.

Un ritorno ad un Islam moderato

Esso stesso, insieme alla sua generazione, si considera una vittima di quel regime oppressivo durato 40 anni, che favoriva un modello di vita troppo stretto e disequilibrato.

Il suo modello sarebbe infatti quello presente ai tempi del Profeta e dei califfi, con molte idee caratterizzanti che erano andate perdute con lo stile di vita che si era andato a formare in Arabia.

Il ritorno ad un Islam moderato concerne sia un cambiamento interno, come anche un mutamento nei rapporti con l’estero. Il principe infatti è alla vigilia di una tournée degli Stati Uniti, per studiare l’Occidente, ma anche per presentarsi (e presentare la sua “rivoluzione”) ad esso. #Superuovo

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