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Manifesto a Roma: “L’aborto è la prima causa di femminicidio”. Le reazioni

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

“L’aborto è la prima causa di femminicidio” recita così un manifesto apparso a Roma che ha scatenato un acceso dibattito e tante proteste.

Il cartellone, che è comparso in via Salaria, nella Capitale, è opera della fondazione CitizenGo e fa parte di una campagna intitolata #stopaborto che prevede l’affissione di vari manifesti simili in tutta Italia e che culminerà con la cosiddetta “Marcia per la vita”. Il manifesto ha immediatamente scatenato un’onda di proteste. La prima reazione è arrivata da Rebel Network, la rete femminista che si batte per i diritti delle donne, che ha chiesto ufficialmente al sindaco Virginia Raggi, di far rimuovere il cartellone e ha lanciato sui social una racconta di firme contro la campagna anti-aborto.

“Chiediamo a Virginia Raggi di intervenire immediatamente per far rimuovere questo vergognoso manifesto – si legge in una nota diffusa sulla pagina Facebook del movimento femminista -, affisso in via Salaria a Roma da uno dei gruppi a nostro parere pro-odio e contrari alla libertà di scelta delle donne -. Chiediamo a tutte le associazioni e a tutte le persone che intendono sostenere le nostre azioni a sostegno della Legge 194 e della libertà femminile (questa inclusa), di sottoscrivere questo post con il proprio nome e cognome. Serve essere unite e uniti contro questa campagna di disinformazione e di odio. Oggi più che mai”.

Sulla questione è intervenuto anche il Telefono Rosa, che da sempre si batte contro la violenza sulle donne e di recente aveva commentato aspramente la lite furibonda fra Baye Dame e Aida Nizar al GF15. Tramite la Presidente, Gabriella Moscatelli, l’associazione ha spiegato su Twitter che il cartellone “è un messaggio indegno e lesivo della libertà delle donne e inoltre strumentalizza la parola femminicidio che ha ben altro significato. Va rimosso”.

“Negli ultimi anni le istituzioni hanno denunciato con sempre maggior forza il fenomeno dei femminicidi e della violenza sulle donne – si è difesa l’associazione CitizenGo -, ma ci si dimentica di dire che la prima causa di morte per milioni di bambine, così come di bambini, nel mondo è l’aborto, che provoca anche gravissime conseguenze psicologiche e fisiche per le donne che lo praticano”.

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