Giulia Rodano
Militante, attivista, dirigente di partito, rappresentante eletta dai cittadini, assessora. Sono tanti i ruoli ricoperti, sempre a sinistra nel corso della sua lunga vita politica. Impegnata fin dal movimento studentesco del '68, ha militato nei movimenti pacifisti, nelle lotte per i diritti delle donne, nelle battaglie per i beni comuni.
Ha militato nel PCI, nel PDS/DS, e ne è stata dirigente. Funzionaria del PCI, si definisce un travet della politica. Non ha aderito al PD. Oggi si ritiene una libera cittadina della sinistra.
Eletta per la prima volta nel 1995 consigliere regionale nel Lazio. Nell’attività di consigliere regionale si è caratterizzata sui temi dei diritti dei cittadini, della tutela dei deboli, della centralità e dell’efficacia del sistema pubblico. Si è occupata di sanità, di politiche delle donne, di servizi sociali e attività culturali.
Tra l’altro, è stata promotrice della prima legge regionale sui nuclei familiari, nel 1999, che riconosceva l’esistenza e i diritti, nelle politiche sociali, delle famiglie di fatto e ha contribuito a fermare le politiche della destra contro l’autodeterminazione delle donne.
È stata assessora alla cultura della Regione Lazio, lavorando per affermare politiche pubbliche della cultura per accrescere la libertà nella produzione e le opportunità di accesso alla cultura, sostenendo la rete dei servizi culturali pubblici, aiutando la produzione e la circuitazione dei produttori indipendenti e giovani.
Oggi non ha più incarichi pubblici ed è in pensione. Ma la politica è una malattia dalla quale non si guarisce. Ha militato da ultimo a sostegno della Lista Altra Europa con Tsipras.
Oggi è nel direttivo della Casa Internazionale delle Donne di Roma