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Nel contratto di governo Lega-M5S c’è pochissimo spazio per le donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il rapporto di Lega Nord e Movimento 5 Stelle con le donne non è stato semplice alle elezioni del 4 marzo 2018. E si è visto durante la famosissima riunione al Pirellone per il contratto di governo tra MatteoSalvini, Luigi DiMaio e i loro entourage: quasitutti uomini. La foto è diventata virale sui social network tra i meme e l'indignazione di alcuni utenti che non hanno per niente gradito la presenza di una sola donna: Laura Castelli.

La domanda che sorge spontanea è: essendo un incontro quasi esclusivamente per maschi, nel contratto ci saranno anche dei punti sui diritti delle donne? Beh, no. Ma il motivo non riguarda la rappresentanza di genere della riunione. Il motivo è relativamente vecchio e ha a che fare con i programmi presentati per le elezioni politiche. Torniamo un attimo ai documenti di Lega e M5S pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno.

LE DONNE SECONDO LA LEGA NORD

Tenendo conto dei 10 punti sottoscritti dal Carroccio (ma anche da tutta la coalizione di centrodestra), si parla di donne soltanto nella sezione numero sette, ovvero 'Più sostegno alle famiglie'. Ci sono addirittura due passaggi dedicati: «Difesa delle pariopportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri» e «Tutela del lavoro delle giovani madri». A parte un generico 'Difesa delle pari opportunità e tutela delle donne', è piuttosto chiaro che il partito di Matteo Salvini parla di donne (quasi) esclusivamente se sono anche mamme.

LE DONNE SECONDO IL MOVIMENTO 5 STELLE

Anche nel caso del Movimento 5 Stelle, dobbiamo spulciare il programma in 20 punti. Di donne si parla nella sezione numero 10: 'Superamento della Legge Fornero'. L'unico passaggio riguarda l' 'opzione donna', una manovra previdenziale dedicata alle lavoratrici, già contenuta nella proposta di legge presentata in Parlamento da Tiziana Ciprini nel 2017. Per il M5S, quindi, si parla di donna solo se è pensionata o prossima alla pensione.

ECCO PERCHÉ NON SI PARLA DI DONNE NEL CONTRATTO DI GOVERNO

Alla luce di queste due 'concezioni' non ci dobbiamo stupire se finora non c'è stata una discussione sui diritti delle donne o sull'uguaglianza di genere o su qualsiasi altro tema al femminile nel contratto di governo. Anzi, come scrive il Sole 24 Ore, nei punti convergenti dell'alleanza ci sono 'i sotegni alle famiglie' e 'il superamento della Legge Fornero', gli unici due punti in cui Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno parlato un minimo di donne nei rispettivi programmi durante la campagna elettorale. Quindi, di cosa stiamo parlando? Era già tutto scritto (e pubblicato): le uniche donne rappresentate da un nuovo (ipotetico) governogialloverde sono le mamme e le pensionate. Tutto il resto non conta.

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