Usa, trans chiede di andare nel bagno delle donne: il locale la manda via
Una norma che in realtà quella sera nessuno vuole mostrare a Charlotte, nonostante le sue richieste insistenti. "Quando hanno iniziato a minacciare di chiamare la polizia se non fossi uscita dal locale, ho pregato perché lo facessero davvero", afferma la transgender. Nessuno chiama la polizia, però, ed esausta Charlotte decide di uscire. "Ero in lacrime ma c'è stato qualcosa che mi ha fatto ben sperare nel concetto di inclusione e umana comprensione".
Dopo pochi minuti non solo la raggiungono i suoi amici, ma anche molte persone che come lei quella sera erano nel ristorante per divertirsi e, avendo loro malgrado assistito alla scena, avevano deciso di abbandonare il locale in segno di solidarietà. " 'E' solo un deficiente che si sta comportando come Putin', mi ha detto per consolarmi e risollevarmi una ballerina del Cirque du Soleil anche lei fino a poco prima impegnata nelle danze".
Forte anche del sostegno ricevuto, la transgender recupera dal telefono la legge sui servizi igienici, l'Human Rights Act di Washington, che stabilisce che "il personale deve rispettare la scelta del bagno di una persona in base alla sua identificazione o espressione di genere" e rientra per farla leggere al gestore. L'imprenditore, però, non solo non crede all'esistenza della norma, ma non mostra alcun pentimento e riprende a urlare contro l'attivista. "E' a quel punto che mi sono decisa a chiamare la polizia, che è arrivata dopo pochi minuti e ha confermato che quanto io dicessi fosse in linea con la legge citata".
Neanche l'arrivo degli agenti, tuttavia, scuote i responsabili del Cuba Libre che continuano con la loro linea discriminatoria, tanto da chiedere poco dopo la carta d'identità a un'altra transessuale. La denuncia di Charlotte sui social però genera un vero e proprio caso, ripreso anche da giornali e tv. Mossi forse dalle numerose critiche ricevute e dalla cattiva pubblicità derivata, i proprietari del Cuba Libre dopo due giorni si sono scusati con l'attivista e le hanno chiesto un incontro chiarificatore.
Intervistata più volte, Charlotte per ora si è ritenuta soddisfatta "sia come esponente della comunità Lgbt, sia come persona da sempre attiva nella lotta per la difesa dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender per aver attirato l'attenzione sulla vicenda, in modo che cose del genere accadano sempre meno di frequente".