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Femminismo e serie tv: il potere è delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

PRIMA E DOPO IL #METOO

Come dicevamo, anche il movimento #MeToo, esploso a ottobre 2017, ha lasciato un segno. Sono tante le serie tv che in maniera più o meno esplicita hanno voluto schierarsi con le donne, contro le molestie e violenze sessuali, gli abusi di potere e la mascolinità tossica. Serie come 13 Reasons Why (Netflix) e Unbreakable Kimmy Schmidt (Netflix), che avevano già affrontato e anticipato parte di questi temi, nei nuovi episodi hanno deciso di tornarci per approfondirli maggiormente e mandare un messaggio chiaro di denuncia sociale.

Attraverso una narrazione cruda, realistica e sempre più originale, la serialità unisce così impegno e intrattenimento, realtà e finzione, tanto da ispirare marce e generare grandi dibattiti su temi difficili. Ne è un esempio The Handmaid's Tale (Tim Vision): la serie è divenuta il manifesto della nuova ondata femminista e grande fonte ispirazionale per numerose manifestazioni per la difesa dei diritti delle donne, in particolar modo sul tema dell'aborto. E mentre Big Little Lies ha affrontato un tema scomodo come l'abuso e la violenza domestica in maniera mirabile, 13 Reasons Why è diventata un fenomeno mondiale, parlando con coraggio di suicidio, bullismo e stupro, rivolgendosi direttamente al suo pubblico principale: i giovani.

LA RIVOLUZIONE CONTINUA

La serialità contemporanea è riuscita dunque a travalicare i propri confini, direttamente influenzata dalla società, da un lato, e capace di influenzare la società stessa, dall'altro. E non sembra essere disposta a cambiare passo. Oltre a Glow, nelle prossime settimane ci sarà il ritorno di Orange is the New Black (dal 27 luglio su Netflix) e il debutto di Sharp Object (dall'8 luglio su HBO e da noi prossimamente su Sky Atlantic). La serie è tratta dal romanzo di Gillian Flynn (autrice di Gone Girl), diretta da Jean Marc Vallee (Big Little Lies) e interpretata da Amy Adams e Patricia Clarkson, e sulla carta si preannuncia già come una delle migliori dell'anno. Non solo. Ryan Murphy ha dichiarato che potrebbe realizzare una serie antologica ispirata proprio al #MeToo dal titolo Consent: ovvero, «il consenso». Infine, c'è l'attesissima L'amica geniale, la serie di Rai-HBO – ancora priva di data di uscita – tratta dal bestseller di Elena Ferrante che, come poche, ha saputo anticipare molti elementi della nuova ondata femminista.

Di sicuro, anche grazie alle silence breakers, le serie tv continuano a dare ampio spazio alla rappresentazione femminile. I titoli «È una rivoluzione» e «Le potenti donne della tv» lanciati dai magazine americani The Hollywood Reporter e The Wrap, che solo poche settimane fa hanno dedicato le loro copertine alle tanti attrici protagoniste della tv, lo confermano: la rivoluzione delle donne continua.

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