di Maria Caruso - venerdì 13 luglio 2018 ore 15:03
Vi
svelerò un segreto... Le ballerine di tango argentino hanno dei poteri!!! Parlo della "capacità di agire" da parte di queste ultime,
esercitata nei confronti del maschio tanguero nelle milongas.
La facoltà, vera o presunta, di influenzare il comportamento del
ballerino, sia durante le miradas, sia durante le tande ballate. Tale potere
può essere messo in atto in diversi momenti, determinando effetti di vario
tipo. Si parla di un potere che si instaura nell’ambito della relazione
uomo-donna. E’ luogo comune che nel tango l’uomo è colui che marca, che
propone, che decide, ma ahimè questo non è potere, l’avere potere sottende
invece la totale obbedienza da parte della donna. Se però il potere è quella
capacità del tanguero di far valere la propria volontà di fronte a un’opposizione
della donna, pensate possa riuscire? Avete idea di quanto in realtà le donne
possono concedersi o no all’uomo, illudendoli di esserne al timone? Il tanguero
non guida di forza ma piuttosto ricerca il consenso della tanguera, usando
abilmente il suo corpo, il suo abbraccio, il suo respiro, nel tentativo di
rendere docile la donna ma occorre comunque che nella tanguera ci sia una
minima volontà di ubbidire. I veri tangueri non sono leoni ma volpi, riescono cioè
a persuadere le ballerine a seguirli in ogni loro proposta, movenza, dinamica. Le
principianti temono i tangueri, ma a loro volta però, i principianti, usano la
forza, i più avanzati, tecnicamente parlando, invece, seducono la donna a
lasciarsi andare completamente riuscendo a farle ballare abbandonate sulle note
di un tango y nada màs. Il tango leggittima l’autorità del maschio, se
paragonato a un re che, governa la pista, la ronda, l’esecuzioni delle figure,
delle sequenze, ecc., ma ci sono, in teoria, delle sottili differenze di
legittimità. Parliamo di legittimità tradizionale quando poggia sulla credenza
quotidiana del carattere sacro della tradizione del tango valida da sempre:
l’uomo marca, la donna segue. Poi però esiste anche la legittimità carismatica
poggiata sul maschilismo dell’uomo perché con una tecnica perfetta da parte
loro, sono considerati leader con la missione di rendere omaggio alla donna che
balla un tango con lui. Possiamo, infine, considerare la legittimità
legale-razionale che poggia invece sulla credenza assoluta ai codici tangueri
perché così è da sempre. Allora il potere delle donne tangueras in cosa
consiste? Le donne sono abituate ad accettare passivamente l’idea, anche perché
le scuole di tango ci insegnano questo fin dalle prime lezioni, del tanguero
che gestisce il tango in tutte le sue sfaccettature. Per arrivare a capire
quanto potere abbiano le donne, occorre tornare a quando eravamo femmine.
Femminile ovviamente non è la minigonna, non è il trucco appariscente, non è
fare la gatta morta, ma è la forza e l’energia della donna nel sostenere la
serata in milonga. Non mi riferisco nemmeno alla super ballerina ma a una
tanguera qualsiasi che affronta la tanda con uno spirito e una disposizione
d’animo accogliente veramente eccezionale. Qui sta il super potere della donna
tanguera: lo spirito indomito che tra il fallimento di una mirada, tra affanni
e sofferenze, per non riuscire a ballare con chi più le piace, tra la
concorrenza spietata delle altre donne presenti in sala che attuano selvagge strategie
di sopravvivenza, il riuscire a mantenere tuttavia quel portamento fiero ed
elegante, evidente in chi volge lo sguardo verso di lei. Care tanguere, adesso
vi spiego alcune cose sui tangueri, su come sono e su come vanno trattati
quando siamo in milonga. Senza tanti giri di parole da manuale di psicologia:
pane al pane e vino al vino. I tangueri sono degli spiriti infantili e se
riusciamo a soddisfare in loro alcune poche semplici esigenze (di solito una
sola) sapranno regalarci e darci enormi soddisfazioni durante una serata in
milonga. Metaforicamente le tangueras sono come le lavatrici con 1000 programmi
mentre i tangueros ne hanno uno solo. I tangueri sono semplici, hanno un solo
interruttore, una logica binaria: acceso o spento. Gli uomini vogliono un’unica
cosa, hanno bisogno di un’unica certezza: vogliono essere certi del vostro
desiderio di ballare con loro, della vostra considerazione, di essere ritenuti
all’altezza, di avere la percezione di valere come tangueri. Una volta sicuri
di questo allora vi mireranno, poiché la sua paura di non essere
sufficientemente bravo, capace, creativo, lo blocca. Un’insicurezza su come il
maschio affronta il tango diventa ansia, se non è eliminato dallo sguardo
invitante della donna. Se quell’unico programma della lavatrice non funziona,
beh allora non vi inviterà. Se invece quell’interruttore farà funzionare la
lavatrice, l’uomo verrà a invitarvi. Per rendere meglio il concetto vi chiedo
di includere l’idea-tanda nell’ambito della sfera sessuale: La paura più
profonda e ancestrale degli uomini è quella di essere impotenti/incapaci,
quindi di non riuscire a soddisfare la donna durante la tanda. Come pensate di
riuscire nell’invito se a malapena li guardate quando entra in funzione il
vostro radar? Passare lo sguardo distrattamente su tutti i maschi presenti,
vuol dire non scegliere ed è come dire: tanto, uno vale l’altro, purché
respiri, ma così, non valorizzate nessuno in particolare. Sceglietene uno per
volta! Dico sempre alla mia amica: “Finché c’è in sala un tanguero “in vita”,
non devi smettere di mirare e di insistere”. La preda la si molla quando è
stato già cacciato e non prima, o semplicemente perché non è stato lui a
scegliere e a insistere nel voler ballare con noi. Ma al giorno d’oggi in cui
ostentiamo la parità dei ruoli e i diritti delle donne riempiendoci la bocca nel dire di essere moderne, spregiudicate,
determinate, come mai nel tango diventiamo delle timidine, paurose di essere
giudicate, di metterci in gioco, di essere femmine? Ballare il tango non è solo
ballare bene. Il tango è qualcosa di più. La sintonia e il feeling della coppia
non si deducono dalla perfezione della tecnica. Non tutte le tande hanno lo
stesso significato e non tutti i ballerini ci trasmettono emozione e passione. Che cosa preferireste voi? Una tanda eseguita alla perfezione o una tanda in
cui tutto il vostro essere è coinvolto regalandovi emozioni allo stato puro?
Certo la vita in milonga per le donne è dura e, questo, non lo nega nessuno. Le
donne però devono imparare nuovamente l’arte della seduzione che non vuol dire
far credere all’uomo di essere disponibili ad altro ma vuol dire attrarre a se,
suscitare cioè nell’uomo la curiosità per il vostro modo di essere ma al tempo
stesso deve sentirsi a suo agio, non giudicato ne criticato. Alle volte i
tangueri non ci invitano perché ci ritengono troppo brave rispetto al loro
livello o viceversa, troppo scarse, allora perciò l’attrazione e l’invito
devono scaturire per forza da altri fattori. I tangueri vogliono abbracciarci e
perciò le donne devono aprirsi e accogliere l’altro, a partire da come stanno
sedute sulle loro sedie. Ricordiamoci che il corpo parla per primo e lancia
messaggi che l’altro coglie e interpreta senza nemmeno il bisogno di aprir
bocca. Per consolare ad ogni modo le donne, finisco con una frase che dico
sempre alle principianti: “Donne i primi “clienti” li perderete, ma andando
avanti nel vostro impegno, state certe, li recupererete!”. Sì perché oltre ad
avere un unico programma della lavatrice, hanno scarsa capacità di riconoscere
le tangueras con cui hanno ballato in passato. In parte questo è anche colpa
delle donne che cambiano look continuamente e modo di vestire, anche se dal
misconoscimento si “salvano” (solo in parte) quelle che hanno segni
particolari, particolarmente abbondanti! Donne, tangueras, avanti tutta!Maria Caruso