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Migranti: I parlamentari "Pd estero" chiedono al governo il rispetto dei diritti umani

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Di seguito quanto divulgato dai parlamentari del Partito democratico eletti nella circoscrizione estero:

In queste ore gli occhi di terrore di Josefa, una donna camerunense lasciata per lunghissime ore nelle acque del Mediterraneo assieme a una mamma e a un figlio di pochi anni morti, stanno rinnovando l’orrore per la tragedia senza fine dei migranti e rafforzando la repulsione per il cinismo di alcuni governi europei, ad iniziare da quello italiano. In proposito, i numeri che l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) sono inequivocabili: nel 2018, fino allo scorso 15 luglio, sono arrivati in Europa 50.872 migranti; 1.143 hanno invece perduto la vita.

La linea di chiusura dei porti e dei respingimenti inalberata da Salvini e fatta propria dall’intero Governo, ha consentito a quello italiano di agguantare un suo triste primato. In Spagna e in Italia è arrivato un numero uguale di migranti. Lungo la rotta spagnola i morti sono stati 294, lungo quella italiana 1.108, di cui circa 600 negli ultimi mesi. Quattro volte di più. Solo grazie al coraggio e al senso di responsabilità della Guardia costiera italiana e delle altre forza impegnate nelle operazioni di soccorso, il bilancio non è più pesante.

Le invettive e la polemica politica, pur comprensibili, non bastano più. Gli italiani, che in un secolo e mezzo di emigrazione hanno disperso per il mondo 26 milioni di connazionali, quasi tutti “migranti economici”, hanno impresso nella loro memoria innumerevoli tragedie di lavoro e di viaggi transoceanici, quando le carrette degli oceani erano adibite al trasporto della “tonnellata umana” e la pelle bianca spesso valeva meno della pelle nera. Tanto per ricordarne solo alcune, gli affondamenti dell’ Ortigia, dell’Utopia, del Bourgogne, del Sirio, della Principessa Mafalda e, più di recente e in diverso contesto, dell’Arandora Star .

Noi ci sentiamo eredi di questa grande vicenda sociale che l’Italia ha vissuto e ci riconosciamo in essa. Siamo nella più importante istituzione democratica del Paese per ricordare agli italiani, alle classi dirigenti e a questo Governo che prima di ogni altra cosa vengono la vita delle donne e degli uomini, i diritti umani, le convenzioni internazionali ispirate a criteri di civiltà, il dovere della solidarietà e dell’accoglienza. La pur necessaria gestione delle politiche di immigrazione può essere costruita unicamente su queste basi e, in un momento così buio per le sorti comuni, l’Europa e l’Italia possono ritrovare il loro cammino in questa sola direzione“.

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