Serie A, stop alle fasce personalizzate Il rammarico di capitan Papu
La Serie A disbosca la giungla cromatica delle fasce da capitano. Le squadre non avranno più carta bianca — si fa per dire, visto il caleidoscopio di tinte sfoggiate in campo —, ma dovranno adottare un modello standard. Il nuovo design è british, in tutti i sensi perché si ispira alla Premier League: fondo bianco e contorno di un blu elegante, come la scritta. Niente più fantasia al potere, insomma.
Ma Papu Gomez ha scelto di resistere via social. «Oggi sono molto dispiaciuto — lo sfogo di qualche giorno fa —. Due anni fa, quando nessuno aveva mai fatto caso alle fasce, ho avuto questa bellissima idea di creare disegni che mi rappresentano come capitano, ogni partita una diversa e sempre senza mancare di rispetto, ma purtroppo nel calcio di oggi i giocatori contano sempre di meno». Parole accompagnate dal campionario indossato in campionato.
Una miniera di piccoli capolavori diventati virali: da Peppa Pig ai diritti delle donne, dal cordoglio per Astori ai messaggi ambientalisti, fino alla PlayStation. Forse tirerà un sospiro di sollievo la moglie (architetto) Linda, che le disegnava una ad una. I fan si dividono fra i nostalgici di quelle scintille di creatività e chi, citando la munificenza degli stipendi dei calciatori, minimizza sulla portata del problema. C’è da scommettere che Gomez riuscirà a esprimere la sua personalità pirotecnica anche senza quei pezzi (indimenticabili) di tessuto.