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«Aborto, giù le mani dalla legge 194. Il sindaco vigili e la difenda»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Carrara - «Aborto, giù le mani dalla legge 194. Il sindaco deve vigilare e difenderla». In estrema sintesi è questo quando evidenziato dalla consigliera del Pd a Carrara, Roberta Crudeli, nel testo della mozione presentata e approvata all'unanimità nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale. Riportiamo di seguito la nota della capogruppo dem.

«Purtroppo – scrive Crudeli – ancora una volta assistiamo a continui attacchi e manifestazioni che chiedono l'abrogazione della Legge 194 ovvero "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza", legge che 40 anni fa ha legalizzato l'interruzione di gravidanza in Italia, suffragata anche da un referendum popolare. La legge 194 ha permesso di limitare fortemente l'aborto clandestino, facendo registrare il parziale contenimento di una piaga, quale l'aborto, che costituisce sempre un dramma sociale ed individuale del quale è auspicabile la completa scomparsa. Ho sempre pensato che l'educazione alla sessualità, alla maternità e alla paternità responsabile in particolare nei giovani e negli adolescenti, compresa l'informazione sui metodi di regolamentazione delle nascite e sui mezzi di contraccezione, fosse il primo obiettivo da perseguire a partire dalle scuole e che fondamentale sia il ruolo dei Consultori quali strumenti capaci di svolgere un'adeguata attività di orientamento sul piano socio-sanitario e di ricognizione e risposta ai problemi socio-economici. Purtroppo la legge 194 in molte parti d'Italia non è applicata a causa della presenza di medici obiettori nelle strutture sanitarie pubbliche. Bisogna trovare una soluzione al conflitto attualmente esistente (a volte pretestuoso) nella garanzia di due diritti fondamentali: quello di medici ed infermieri di essere obiettori e quello delle donne di interrompere la gravidanza secondo quanto previsto dalla legge194. In Italia persiste una visione moralistica nei confronti della sessualità e dell'IGV che ha come conseguenza la mal applicazione della legge 194. Tale visione moralistica, che porta spesso a manifestazioni demagogiche piuttosto che all'azione pratica della prevenzione dell'aborto, lede i diritti delle donne acquisiti da decenni secondo quanto previsto da una Legge dello Stato. Come diceva Umberto Veronesi: "In un mondo civile e moderno la fede o l'assenza di fede devono restare fuori dalla sala operatoria". Nella mozione che ho presentato, nel dispositivo finale, ho chiesto l'impegno del sindaco, considerato il suo ruolo di Presidente della Conferenza zonale, di vigilare affinché la legge 194 sia applicata nelle nostra realtà sanitaria e di rappresentare al Presidente della Regione, Enrico Rossi e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte le nostre istanze affinché la Legge 194 venga applicata e garantita su tutto il territorio regionale e nazionale».

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