[ Firenze ] Al Mandela Forum il meeting dei diritti umani. Enrico Rossi: “Qui c’è la Toscana del futuro”
“E’ molto bello ed emozionante essere qui con voi. Siete tantissimi, qui c’è la Toscana del futuro”. Così il presidente Enrico Rossi ha accolto i 9.000 ragazzi che gremiscono il Mandela Forum per il XVII meeting dei diritti umani, dedicato quest’anno ai diritti delle donne. Dopo essersi scusato con i ragazzi di Pistoia, ancora bloccati sul treno, Rossi è entrato nel tema della giornata: “La lotta delle donne per i propri diritti è la più grande rivoluzione iniziata nel secolo scorso e che stiamo ancora vivendo. Metà del mondo che vuole essere se stessa, non vuole essere subordinata agli uomini. I femminicidi, la violenza, sono le reazioni di chi non riesce a capire questa enorme rivoluzione e allora se la prende con il corpo delle donne. Voi siete una generazione straordinaria e avete capito come è bello stare insieme in parità, e anche nella diversità”.
“Oggi ci sono i funerali di Nelson Mandela”, ha detto poi Rossi, ricordando che il Palasport è dedicato proprio al grande leader sudafricano che della lotta contro l’apartheid e per il rispetto dei diritti umani ha fatto la sua ragione di vita. “Mandela è il più grande rivoluzionario del secolo scorso, ha fatto quello che nessuno pensava si potesse fare, ha messo mano nella mano bianchi e neri in modo pacifico. Anche qui in Italia ci sono tanti ragazzi che non hanno io vostri stessi diritti. Io penso che tutti i ragazzi che vivono qui devono diventare cittadini italiani. Lo ripeteremo finché il Parlamento non approverà una legge che riconoscerà loro questo diritto. Anche per i cinesi di Prato. Otto lavoratori sono morti, in un luogo dove non sono riconosciuti i diritti dell’individuo. La grande scommessa di questa Regione – ha concluso Rossi – è mettere mano nella mano i ragazzi cinesi con i ragazzi di Prato. Viva i diritti degli uomini e delle donne”.
LA CRONACA DELLA GIORNATA
ore 13:19 – Nelson Mandela e ancora musica per chiudere il Meeting
Le luci sul diciassettesimo Meeting dei diritti umani organizzato dalla Regione Toscana si spengono con il ricordo di Mandela fatto da Massimo Gramigni, il “padrone di casa” del Mandelaforum. Accanto a lui sul palco Dandini, Vecchioni e Carletto. “Oggi siamo più soli – così Gramigni – sono soli coloro che lo hanno combattuto, sono soli i tanti che sono cresciuti con le sue idee e la sua presenza, sono più soli le ragazze e i ragazzi nel mondo che non sanno chi è. A noi la responsabilità di non dimenticarlo”. Poi Canti erranti, QuartieriTamburi e Women of Patchworld si esibiscono di nuovo in una trascinante “Pata Pata”. E da domani al lavoro per il prossimo Meeting.
ore 13:10 – Vecchioni, tra Jannacci e l’amore per la scuola
“Dovete amare la scuola, ragazzi, perché un popolo che non ha cultura è un popolo finito. La cultura è tutto”. Con queste parole Roberto Vecchioni si è avviato verso l’epilogo del Meeting, dopo avere cantato, assieme ai Canti erranti, Jannacci e la sua struggente Vincenzina, operaia che ama la fabbrica e crede ancora che i padroni siano buoni. “Vincenzina davanti alla fabbrica, e non sa che la vita giù in fabbrica non c’è più e se c’è dov’è…”
ore 12:55 – Dalle mutilazioni ai comandamenti, le tante disparità di genere
Una battuta anche sulle mutilazioni genitali, le catene dei proletari e le disuguaglianze nella religione. “Sono stato in Iraq – ricorda Sofri -, dove si continua a praticare la mutilazione genitale femminile. Le donne che l’hanno subita non solo non proveranno nessun piacere, ma avranno dolore e soffriranno di infezioni. “Un tempo – aggiunge – credevamo, come ci aveva detto Marx, che i proletari di tutto il mondo non avessero da perdere che le loro catene. Le uniche che non hanno niente da perdere sono le donne”. Un ‘vizio di genere’ che ritorna anche nella religione. “Quando il padre eterno dettò i comandamenti – conclude Sofri – disse: “Non desiderare la roba di altri e non desiderare la donna di altri”. E chiaramente questo comandamento era rivolto solo agli uomini”.
ore 12:50 – Le guerre per riacchiappare le donne che scappano
“In tutto il mondo si fanno guerre per riacchiappare donne che stanno scappando” dice ancora Sofri. E’ quello che accade ad esempio in Afghanistan, dove Sofri è stato. Lì da alcuni anni “le bambine hanno compiuto una trasgressione gravissima, sono andate a scuola. E le donne hanno mostrato il calcagno con le calze”. Così “sotto quel carcere portatile che è il burqa le donne afgane devono stare attente a non far rumore e non mostrare il calcagno”. Parecchie donne, conclude Sofri, in molte parti del mondo hanno avuto la voglia di squagliarsela.
ore 12:45 – Sofri spiega perchè gli uomini sono arrabbiati
“Gli uomini sono molto arrabbiati nel mondo. Sono arrabbiati”, dice Adriano Sofri che è intervenuto sul palco del Mandelaforum, “come sono arrabbiate le persone che hanno animali domestici e lasciato aperto il cancello di casa e ad un certo punto gli animali domestici scappano o si ribellano”.
ore 12:42 – Dalla Russia l’attivista delle “donne invisibili”
Marina Pisklakova ha iniziato 20 anni fa a occuparsi di donne picchiate. Ricercatrice, ma anche madre. E proprio a scuola di suo figlio incontrò le donne invisibili, come le ha chiamate, donne oggetto di violenza da parte dei loro partner e su cui la società russa chiudeva gli occhi. Questioni private, si diceva. Non così per l’attivista russa che decise allora di fondare il primo centro antiviolenza. “Ma c’è ancora tanto da fare e le donne invisibili sono ancora troppe” ha detto dal palco del Mandelaforum.
ore 12:30 – Parità di genere per combattere la povertà
“Difendere i diritti delle donne è importante per combattere l’ingiustizia della poverta, che è il nostro principale compito”. Lo ricorda in un’intervista video Winnie Byanyina, direttrice di Oxfam international, l’associazione che è tra i partner del Meeting sui diritti umani che da diciassette anni si organizza in Toscana. Compito impossibile per un ragazzo? “I giovani non dovrebbero mai pensare di essere incapaci” dice Winnie, rispondendo ad una domanda dell’intervistatore. Tutti possono fare la loro parte.
ore 12:13 – Barbara Spinelli, la parola alla “avvocata”
“Le donne sono sempre sulle barricate, da quando si stava scrivendo la prima versione della dichiarazione dei diritti umani e si parlava solo degli uomini”. E’ quanto ha sottolineato nel suo intervento Barbara Spinelli, avvocata, e non avvocato, come ci ha tenuto a precisare. “I diritti – ha ricordato – vigono laddove vengono reclamati, rivendicati. Se non ci sono persone che li rivendicano non si può avere un avanzamento in questo senso. Negli anni Settanta vigeva lo ius corrigendi, la potestà maritale di punire la moglie se non si comportava bene. In sette casi su dieci dietro al femminicidio ci sono episodi ripetuti di violenza e violazione dei diritti della donna. La donna viene uccisa perché sceglie di essere libera, viene uccisa quando vuole separarsi e l’uomo non lo accetta. Non accettate che il vostro ragazzo vi imponga come vestirvi, chi frequentare, cosa fare della vostra vita. Le strutture sul territorio devono informare le donne sui loro diritti. E’ una battaglia che ci riguarda tutte e tutti e che dobbiamo portare avanti insieme”.
ore 12:13 – Se la diseguaglianza è anche nei quiz alla tv
Una lezione di educazione alla lettura critica delle immagini televisive, quelle cui siamo esposte quotidianamente e che discriminano le donne. L’ha fatta con efficacia la regista e scrittrice Lorella Zanardo Concorrenti donne in un gioco a quiz su un canale del servizio pubblico: inquadratura dal basso sui tacchi 15, poi la telecamera sale su lungo il corpo e solo alla fine il viso. Non le viene data la parola o le viene rivolta solo una domanda “chiusa”. Concorrente maschile. Inquadratura subito sul volto e domanda “aperta”. Ricetta di Zanardo: “chiediamo che ci rispettino di più. e se una pubblicità ci offende scriviamo chiedendo di ritirarla. “Questa pubblicità ci offende. Dalla nostra abbiamo la forza di essere in tanti. Funziona.”
ore 12:05 – La donna che parla alle pecore
“Gli racconto le favole, questo è un mestiere duro che non dà molto tempo per te stessa, il mio tempo lo dedico a loro”. Così ha raccontato la sua esperienza di donna in agricoltura Cinzia Angiolini, del Consorzio allevatrici della pecora di Zeri. “E’ un modo diverso di fare agricoltura. Vorrei che l’Italia fosse più sensibile a quello che in agricoltura si può fare. C’è tante gente che lavora perché voi possiate mangiare buono e sano. Per quanto mi riguarda, voglio essere un allevatore diverso, in cui gli animali siano rispettati. E voglio che tutti possono mangiare pensando alle donne di Zeri e al loro lavoro. Non chiedo di lavorare nei campi come me, ma vi chiedo di porvi le domande giuste, per esempio sul lavoro che c’è dietro un prodotto”.
ore 11:55 – I diritti conquistati vanno saputi usare
“Alle ragazze dico: siamo un paese giovane, dove i diritti delle donne dati per scontati sono frutto di tante battaglie”. Lo ricorda ancora Giovanna Gagliardo, regista e autrice di un documentario sulla storia delle donne. “Sono le donne che hanno raccolto l’eredità del 1968 e conquistato diritti come divorzio, aborto e parità di salario – dice -. Però è molto più difficile dimostrare di saperle usare correttamenete”. . “Siete in grado di usare le vostre libertà?” domanda alle ragazze – Siete contente alla fine della giornata?” Poi si rivolge ai ragazzi. “Perché avete tanta paura delle donne?” chiede. Uno studente dalla platea risponde: “Le donne sono troppo intelligenti.
ore 11:50 – 2 giugno 1946, le donne in Italia votano
Le donne e il voto. Il 2 giugno 1946 nasce la Repubblica italiana e le donne sono chiamate per la prima volta in Italia alle urne. Già accadeva in Finlandia, Islanda, Inghilterra e diversi paesi del Sudamerica. Ricorda quegli anni e quel momento la regista Giovanna Gagliardo, con un documentario che attinge ai servizi del telegiornale Luce dell’epoca.
ore 11:46 – Quando la violenza è in casa
La violenza contro le donne e che arriva al femminicidio si scatena soprattutto in ambito domestico, nelle case da parte di mariti, amici, fidanzati, ex-partner. Lo ricorda Vittoria Franco, docente universaria e ricercatrice alla scuola Normale di Pisa. “Va costruita una nuova cultura dei rapporti e questo compito sta a voi” dice rivolgendosi ai ragazzi.
ore 11:42 – Il saluto del sindaco di Lampedusa
“Quella prateria di bare dentro l’hangar è un’immagine incancellabile. La visita di Papa Francesco è stata una svolta storica, Lampedusa continuerà a fare la sua parte”. Così Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, in collegamento video con il Mandelaforum ha salutato i quasi diecimila ragazzi e ragazze riunite a Firenze.
ore 11:41 – Lasciamole in pace
Sono arrivati anche i ragazzi di Pistoia, bloccati a lungo sul treno. I cartelli che portano in mano ricordano la violenza sulle donne. “LasciAMOle in PACE” c’è scritto su uno. E sul palco si inizia a parlare di femminicidio. Un lenzuolo appeso alla balconata intanto recita: “Le donne volano in alto da sole. sono in grado di sostenere l’altra metà del cielo”
ore 11:40 – Uguaglianza vuol dire tutelare le differenze
Parità, uguaglianza e diritto alla differenza. Per il costituzionalista Emanuele Rossi sono i tre concetti da combinare per mettere in atto la Costituzione delle donne. “Occorrono azioni positive per arrivare al “pareggio” dice – e poi non basta non discriminare, ma occorre anche tutelare le differenze”.
ore 11:30 – Le altre parole degli studenti
“La donna è come la terra, da lei nasce la vita”: E’ questo lo striscione dell’istituto comprensivo Ungaretti di Altopascio. I ragazzi della quarta a dell’Itc di Poppi hanno scelto invece Shakespeare: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, ma sotto il braccio per essere protetta e accanto al cuore per essere amata”.
ore 11:29 – I diritti delle donne, partendo da Don Milani
“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far le parti uguali tra disuguali”. Emanuele Rossi, professore di diritto costituzionale alla scuola superiore di Sant’Anna di Pisa parte da Don Milani per parlare dei diritti delle donne e del cammino e l’impegno per abbattere le disparità tra i generi.
ore 11:25 – Gli striscioni del Mandelaforum
Completamente tappezzati di striscioni gli spalti del palasport. Eccone alcuni, tra i tanti preparati dagli studenti per la giornata: “L’amore non ha genere”, “Colui che accetta la donna come Dio l’ha fatta le rende giustizia”, “la paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero”, “Le donne volando in alto e sole sono in grado di sostenere l’altra metà del cielo”.
ore 11:20 – Un secolo di battaglie delle donne
Momento di poesia e riflessione, mista a musica: parole e silenzi. Cantierranti, Quartiere tamburi e Women of Patchworld raccontano e ricordano sul palco la lotta lunga un secolo delle donne, le tragedie che l’hanno accompagnata e le soddisfazioni, dall’incendio a New York nel 1911 nella fabbrica Triangle alle battaglie per l’uguaglianza.
ore 11:08 – L’amore non ha genere
In prima fila le ragazze e i ragazzi del liceo “Montale” di Pontedera alzano uno striscione. La presentatrice Serena Dandini lo legge: “L’amore non ha genere”.
ore 10:55 – Minuto di silenzio per Nelson Mandela
Il silenzio cala sul Meeting, quando Roberto Vecchioni, alle 11, chiede un minuto di silenzio per Nelson Mandela, in contemporanea con i funerali che si stanno celebrando in Sudafrica.
ore 10:55 – Rossi: “Diritti di cittadinanza per gli immigrati”
Sul palco arriva il presidente della Toscana Enrico Rossi, che parla di diritti dell’uomo e della donna e rilancia la proposta di cittadinanza per tutti i ragazzi immigrati che vivono in Italia. “Non smetteremo di gridarlo finché non accadrà” dice. Rossi ricorda anche la tragedia di Prato e gli operai cinesi morti nel rogo della fabbrica nei giorni scorsi. “Tra le scommesse di questa regione c’è quella di mettere mano nella mano i ragazzi cinesi e toscani di Prato”.
ore 10:55 – Il saluto dall’Istria: il prossimo anno anche a Fiume
I valori della convivenza, della tolleranza e del multiculturalismo sono sempre stati oggetto di grande attenzione nella Regione Istria, una delle 21 regioni della Repubblica Croata. Lo ha sottolineato il presidente omologo di Enrico Rossi, Valter Flego, nel suo messaggio agli studenti. Con la Regione Toscana, con cui c’è una cooperazione in atto da tempo, ora c’è un rinsaldamento dei rapporti. Dall’anno prossimo infatti il Meeting dei diritti umani, declinati in Istria soprattutto come diritti delle minoranze, sbarcherà a Fiume (oltre che in Bassa Normandia). Il processo di tutela dei diritti delle minoranze, che in Istria vuol dire tutelare anche lingua e cultura della comunità italiana, è un percorso che va sostenuto ogni giorno, anche dopo l’ingresso della Croazia nella Ue.
ore 10:54 – Nel segno del Sudafrica: emozione per “Biko” di Peter Gabriel
Continua nel segno di Nelson Mandela e del Sudafrica questa edizione del Meeting. L’intero Mandelaforum si commuove sulle note di Biko di Peter Gabriel, la canzone che ricorda un grande attivista dei diritti umani, impegnato come Mandela nella lotta all’apartheid.
ore 10:46 – I ragazzi di Pistoia ancora sul treno
Gli spalti del PalaMandela di Firenze sono pieni. Mancano però ancora 600 ragazzi da Pistoia, bloccati sul treno per problemi sulla linea ferroviaria a Serravalle, lungo la direttrice da Lucca a Firenze.
ore 10:45 – Sul palco Roberto Vecchioni e Serena Dandini
Con l’arrivo sul palco di Serena Dandini e Roberto Vecchioni il Meeting entra nel vivo. Per Vecchioni è un ritorno, per Serena Dandini è la prima volta. “I diritti umani – ricorda quest’ultima – non riguardano solo paesi lontani, ma riguardano noi tutti i giorni. Il grande insegnamento di Nelson Mandela è stato il coraggio. Voi ragazzi avete coraggio?”
ore 10:40 – Il meeting si scalda con i cellulari-accendini
Il meeting è iniziato. I ragazzi ‘scaldano’ l’atmosfera accendendo le luci dei lori cellulari, come si faceva un tempo ai concerti con gli accendini. Questione di generazioni.
ore 10:32 – Ancora i lavori degli studenti
Fiamma Negri e Giusy Salis presentano il loro ultimo spettacolo Ultimo domicilio sconosciuto sulla tragedia di Rossella Casini, una ragazza scomparsa alla fine degli anni Settanta. Altri lavori di ragazzi: sul palco il flash mob del Luparelli di Cortona e il lavotro del Marco Polo di Cecina.
ore 09:51 – Sul palco i primi studenti
In attesa degli interventi, sul palco gli studenti, con un flash-mob dell’istituto John Lennon di Sinalunga e un video dell’istituto Einaudi di Piombiono. Tra il pubblico, numerosi striscioni, tra cui spicca “Il sorriso è la cura più bella di una donna” del Pascoli di Firenze
ore 09:45 – Primi arrivi al Mandelaforum per il Meeting
Cominciano ad arrivare i primi studenti al Mandelaforum di Firenze, dove tra poco partirà la diciassettesima edizione del Meeting dei diritti umani. Ad accogliere i primi arrivi le note di Pata Pata di Miriam Makeba, la cantante sudafricana che proprio qui si esibì nella prima edizione del Meeting.
Fonte: Regione Toscana