XVII Meeting sui diritti umani a Firenze nel nome di Mandela - ObiettivoTre
Firenze – Si è aperto nel ricordo di Mandela e dei cittadini cinesi morti nel rogo della fabbrica a Prato, il XVII meeting dei diritti umani, organizzato dalla Regione Toscana e dedicato quest’anno ai diritti delle donne.
E’ stato il presidente della Regione, Enrico Rossi ad dare il via ufficiale al Meeting con il tributo a Mandela nel giorno dei funerali a Johannesburg.
Dopo il suo saluto il Palasport è piombato nel silenzio per un minuto in onore di Madiba.
“Oggi ci sono i funerali di Nelson Mandela”, ha detto Rossi, “Mandela è il più grande rivoluzionario del secolo scorso, ha fatto quello che nessuno pensava si potesse fare, ha messo mano nella mano bianchi e neri in modo pacifico. Anche qui in Italia ci sono tanti ragazzi che non hanno io vostri stessi diritti. Io penso che tutti i ragazzi che vivono qui devono diventare cittadini italiani. Lo ripeteremo finché il Parlamento non approverà una legge che riconoscerà loro questo diritto. Anche per i cinesi di Prato. Sette lavoratori sono morti, in un luogo dove non sono riconosciuti i diritti dell’individuo. La grande scommessa di questa Regione – ha concluso Rossi – è mettere mano nella mano i ragazzi cinesi con i ragazzi di Prato. Viva i diritti degli uomini e delle donne”.
Novemila gli studenti delle scuole superiori che sono arrivati al Mandela da tutta la Toscana. Gli ultimi ad entrare nel palasport sono stati gli studenti di Pistoia che si sono trovati con il presidente Rossi a fare i conti con i problemi delle linea ferroviaria regionale.
A guidare dal palco gli interventi due presentatori d’eccezione: Serena Dandini e Roberto Vecchioni.
La XVII edizione del Meeting è stata dedicata ai diritti della donne ed è stato ancora il presidente Rossi a nel saluto iniziale a ricordare il perché di questa scelta: “La lotta delle donne per i propri diritti è la più grande rivoluzione iniziata nel secolo scorso e che stiamo ancora vivendo, ha detto il presidente Rossi. Metà del mondo che vuole essere se stessa, non vuole essere subordinata agli uomini. I femminicidi, la violenza, sono le reazioni di chi non riesce a capire questa enorme rivoluzione e allora se la prende con il corpo delle donne. Voi siete una generazione straordinaria e avete capito come è bello stare insieme in parità, e anche nella diversità”.