Aborto, educazione sessuale, diritti di donne e gay: in Europa sei deputati Pd fanno passare mozione Ppe, Front National, nazisti
La Risoluzione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi di cui relatrice era la socialista portoghese Edite Estrela, non è nemmeno stata votata perché si è prima preso in esame un ordine del giorno del PPE, appoggiato da tutti i gruppi clericali, reazionari e neo nazisti dell'emiciclo di Strasburgo, che è passato per sette voti.
Con l'astensione dei deputati del PD (c'è chi rileva che sono tutti sostenitori di Renzi, ma mi sembra arduo addossare al nuovo Segretario altrui responsabilità) quasi tutti provenienti dall'ex Margherita, Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Patrizia Toia, e David Sassoli, il documento è passato per una manciata di voti (proprio grazie all'astensione dei deputati Pd) tra lo stupore generale, le fortissime e pubbliche proteste del gruppo dei Socialisti e Democratici nei confronti del voto dei sei. Non è un dettaglio che Patrizia Toia sia vice presidente del gruppo europeo e David Sassoli sia il capodelegazione italiano. Questa Risoluzione socialista era un atto giacobino imposto all'improvviso? Assolutamente no, da mesi ne hanno discusso le commissioni competenti e nessun rilievo è giunto da parte dei sei improvvisati dissidenti, neanche un emendamento esplicitato per attenuare le parti magari troppo di sinistra. Nulla!
Di colpo, e questo sì che è un segnale politico, son certo non richiesto da Renzi, l'anima cattolica popolare batte un colpo e fa passare un testo retrivo e contro i diritti delle donne, delle giovani, delle persone lgbt. E' vero che le Risoluzioni non hanno alcun valore pratico per gli Stati membri, che sono mozioni politiche, allo stesso tempo sono segnali culturali precisi.
Insomma un pezzo della delegazione italiana del gruppo dei Socialisti e Democratici, e i suoi massimi dirigenti, ha votato contro l'indicazione concordata, senza alcun preavviso, buttando alle ortiche una tradizione sui diritti civili e l'autodeterminazione delle donne, coerente e politicamente forte. Bei tempi quando il capo delegazione era Nicola Zingaretti (festeggeremo il decimo anniversario nel 2014) e i deputati DS costruirono con Arcigay il dossier utile per i gruppi socialista, liberale e dei verdi, per respingere la candidatura di Rocco Buttiglione a Commissario per i diritti civili.
Se il gruppo Socialista e Democratico Europeo sta chiedendo conto alla nostra delegazione (ricordo che la gran parte dei deputati del PD ha votato come da indicazione) per quei sei voti, in Italia possiamo stare zitti? No. Bisogna chiedere conto, anche perché una volta letta la proposta di Risoluzione di Estrela, si capisce benissimo che le motivazioni addotte, sono deboli e non c'entra nulla la difesa della 194.
Al contrario la Risoluzione si preoccupava di sollecitare gli Stati europei ad adeguarsi a una legislazione umana, moderna, rispettosa dei diritti delle donne, di tutti i generi e orientamenti sessuali. In attesa delle prossime elezioni europee il PD di Renzi dovrà chiarire se vuole stare con i reazionari o con i progressisti democratici.
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