Aborto e diritti delle donneIl Pd sotto accusa a Strasburgo - Italia - l'Unità
COLPO DI MANO Nel gruppo dei Socialisti e Democratici, una delle grandi famiglie politiche europee, si confrontano sensibilità culturali ed esperienze diverse. L’ultima stesura del «rapporto-Estrela», sembrava una sintesi soddisfacente tra le varie ispirazioni. Sembrava, perché ecco scattare il «pasticciaccio». Al suo posto, infatti, viene approvata la proposta restrittiva dei popolari, che lascia ampi margini ai singoli Stati. Il nuovo testo prevede che «la formulazione e l’applicazione delle politiche in materia di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti nonché in materia di educazione sessuale nelle scuole sia di competenza degli Stati membri». Lo scarto è esiguo: 334 voti a favore, 327 contrari e 35 astenuti. Per determinare questo risultato sono stati decisivi gli assenti e gli astenuti, e tra gli astenuti, finiscono per avere un peso rilevante, non solo per il dato numerico ma per la valenza politica, i sei europarlamentari italiani che fanno parte dei socialisti e democratici (S&D) e che non hanno seguito le indicazioni del gruppo, che era contrario alla mozione dei popolari poi passata: si tratta di Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, David Sassoli e Patrizia Toia.