Maistarezitte organizza incontro sui diritti delle donne
“Freedom for birth” è un documentario di poco meno di un'ora incentrato sul caso penale che vede l'ostetrica ungherese Ágnes Geréb accusata e condannata alla detenzione per aver assistito delle donne che avevano scelto di partorire nella propria casa. Una di queste donne, Anna Ternovszky, ha portato la vicenda all'attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani, vincendo una battaglia che permette a tutte le madri, oggi, in tutta Europa, di scegliere come partorire: un passo fondamentale nella storia del diritto e della libertà femminile.In Italia circa il 40% delle donne partorisce con un intervento chirurgico, nella maggior parte dei casi senza una reale necessità; i numeri sono allarmanti anche a proposito di episiotomie, manovre ostetriche e ginecologiche – proibite in molti paesi d'Europa e praticate invece senza indicazione – e di prassi ospedaliere pericolose e invasive per madre e bambino perpetrate di routine e considerate la norma. L'ospedalizzazione della nascita è quasi totale, rappresentando uno stereotipo potente che protegge questa violenza ai danni del corpo femminile manipolato, abusato e violato quotidianamente. “Freedom for birth” rappresenta un punto di partenza per raccontare la verità circa la nascita e la violazione dei diritti della donna durante il parto.Quante donne possono dire di aver avuto il parto che volevano? Parliamone.
Introduce Claudia Mencaroni, attivista contro la violenza ostetrica e ginecologica.Interviene Alessandra Battisti, avvocato del Foro di Roma, impegnata nella tutela dei diritti umani delle donne in gravidanza, parto e maternità.
COMUNICATO STAMPA COLLETTIVO FEMMINISTA "MAISTAREZITTE" BRINDISI