Rapporti internazionali su donne, Internet e ICT
traduzioni di e. intra e s. gliedman
Il recente rapporto GISWatch, pubblicato recentemente dalla Association for Progressive Communications (APC) e dallo Humanist Institute for Cooperation with Developing Countries ( Hivos), esplora il mondo dei diritti della donna tramite la lente delle tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT).
L'edizione 2013 di GISWatch rivela che, a questo riguardo, le vittorie conseguite online sono ben lungi dall'essere definitive. Se da un lato sono più numerose le donne con accesso a Internet che partecipano attivamente nella sfera economico-sociale e politica, sono anche aumentati a livello globale i casi di stalking, violenza e molestie online. Il rapporto si presenta dunque come un invito ad agire, continuando a incoraggiare e favorire la partecipazione femminile in ogni forma di gestione e sviluppo delle tecnologie, rafforzandone al contempo i loro diritti online.
Il GISWatch 2013 offre il quadro in 45 Paesi con riferimento ad esempio ai diritti dei lavoratori, tratta delle donne, partecipazione nelle attività di governo, matrimonio infantile e diritto all'aborto. Vengono poi trattate nello specifico alcune tematiche particolari, come ad esempio l'accesso alle infrastrutture, la disobbedienza e la sessualità online.
“Questi resoconti sollevano molte questioni importanti, ma in particolare sono rimasto colpito da quanto invasivo e pericoloso possa essere per le donne lo spazio online, soprattutto qualora esercitino i propri diritti sessuali e umani,” ha commentato Alan Finlay, editor di GISWatch.
“Secondo dati dell' International Telecommunication Union nel 2013 a livello globale, il 37% delle donne è online, paragonato al 41% degli uomini. Nonostante la percentuale significativa, non si parla molto dell'impatto di Internet e delle altre tecnologie sulle realtà femminili. L'attuale edizione di GISWatch risponde a questa lacuna e sottolinea l'importanza di includere la prospettiva di genere e l'emersione dei diritti delle donne nelle discussioni riguardanti Internet e la tecnologia, come requisito fondamentale per una buona politica in materia e per la piena realizzazione dei loro diritti", aggiunge Jan Moolman, coordinatrice del Women’s Rights Programme per APC.
"Donne dotate di un maggiore potere, che difendono e rivendicano i loro diritti, sono agenti di cambiamento che rendono l'uguaglianza e la giustizia sociale per le donne una realtà. Le ICT e internet stanno offrendo strumenti per raggiungere un vasto pubblico. In questo scenario, Hivos facilita l'informazione alternativa via streaming, condividendo i contenuti online di blogger e cittadini locali, incluse creazioni multimediali di attivisti singoli e gruppi, rendendoli accessibili a un pubblico più ampio e ai media più tradizionali. Questo stimolo crea una maggiore diversità nel panorama mediatico e offre ai cittadini, sia uomini che donne, spazi dove far ascoltare le proprie voci", chiarisce Loe Schout di Hivos.
Infine, in un'altra indagine, sempre nell'ambito del 2013 Global Information Society Watch, intitolata Whose internet is it anyway? Shaping the internet - feminist voices in governance decision making, Heike Jensen richiama invece l'attenzione sulla struttura egemonica delle agende politiche in materia di Internet: "I maggiori programmi politici sono di solito il risultato delle lotte di potere tra gruppi di uomini privilegiati, mentre l'esito dei dibattiti che ne conseguono riflette ampiamente quali gruppi di uomini hanno raggiunto una posizione dominante, o in termini di genere, quali gruppi maschili rappresentano ora un egemonia.
Questi processi portano così all'alienazione di molte donne, impendendo loro di entrare nel meccanismo politico e di capire come tali questioni si collegano al proprio vissuto quotidiano o di interagire con le questioni politiche che ritengono più critiche per loro stesse. Per questi motivi la partecipazione delle donne è determinante per influenzare la buona riuscita delle politiche in materia di Internet."
[ Sintesi degli articoli: Global Information Society Watch 2013: Women’s rights, gender and ICTs e