WeWorld, il nuovo nome della ong Intervita
Intervita, tra le maggiori organizzazione non governative italiane nel sostegno a distanza con 40mila sostenitori e progetti in otto Paesi, diventa WeWorld. Il passaggio al nuovo nome sarà graduale e si concluderà entro il 2015.
“Siamo un’organizzazione diversa rispetto a quella nata nel 1999”, dichiara il presidente Marco Chiesara, “abbiamo deciso di darci un nuovo nome che fosse più vicino alla nostra identità di oggi. Un passaggio coerente con il percorso che ci ha portato a strutturare la nostra organizzazione in modo differente. Abbiamo aperto sedi operative in tutti i Paesi in cui siamo presenti, abbiamo una divisione di cooperazione internazionale, che gestisce i nostri progetti in partnership con organizzazioni locali, ci siamo dotati di un dipartimento di advocacy e un centro studi focalizzato sui diritti delle donne e dell’infanzia e abbiamo avviato nuovi progetti in Italia”.
“WeWorld porta a compimento la progressiva focalizzazione su una strategia basata sul forte collegamento tra diritti dei bambini e diritti delle donne, facendone il punto cardine dei suoi interventi”, prosegue Chiesara, “il nuovo nome, frutto di un progetto condiviso con tutti i collaboratori in Italia e all’estero, esprime inoltre il legame e l’integrazione tra il ‘Noi’, rappresentato da 40mila donatori italiani, volontari, Partner e Istituzioni, e il ‘Mondo’ delle comunità beneficiarie, ovunque esse si trovino. Questa nuova fase ci permetterà di coinvolgere tutti i nostri sostenitori su temi nuovi che abbiamo scelto di seguire con particolare attenzione”.
“Il nostro obiettivo è che WeWorld sia riconosciuta come l’organizzazione non profit italiana che focalizza la sua azione su progetti di sviluppo e campagne di sensibilizzazione che mettano al centro i bisogni di donne e bambini", aggiunge Chiesara. "Da sempre impegnati nella tutela dell’infanzia ci siamo resi conto sul campo che le mamme, e ancora più in generale le donne, sono da sempre vittime di violazioni dei loro diritti umani fondamentali. Non potevamo restare indifferenti di fronte a queste violenze, inaccettabili e dimenticate. Donne e bambini sono per noi un binomio inscindibile, perché quando una donna vede riconosciuti i propri diritti, a qualunque livello e in qualunque contesto, diventa la prima figura protagonista per la difesa dei diritti dei propri figli e di tutti i bambini in generale. Per questo crediamo che per migliorare la vita di un bambino sia necessario al tempo stesso cambiare le condizioni di vita di una donna”.