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"L'Ucraina non è un bordello": esplode in sala la rabbia delle Femen

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

di Emanuele Bigi

Durante lo scorso Festival di Venezia hanno catalizzato l’attenzione. I fotografi aspettavano il momento fatidico: le scritte di protesta sui loro corpi nudi. Sono le Femen, il gruppo femminista ucraino le cui proteste in topless hanno fatto il giro del mondo. Dal 12 giugno il documentario di Kitty Green, presentato proprio al Lido fuori concorso, arriverà nelle sale. Femen – L’Ucraina non è in vendita, o come cita il titolo originale “l’Ucraina non è un bordello”, ci proietta dentro il movimento, ci fa conoscere alcune delle ragazze, da Sasha a Inna, da Irina ad Alexandra, pronte a tutto pur di contrastare la mentalità patriarcale del proprio paese.

"Protestiamo contro tutto ciò che infrange i diritti delle donne" - “Il mondo vede l’Ucraina come un grande bordello – afferma Sasha – protestiamo contro questa idea e il sistema, e contro tutto ciò che infrange i diritti delle donne”. “Qui nessuno considera seriamente le donne– aggiunge Inna – ma tutti le guardano e le vogliono sexy e belle”. Il loro “Stop” viene scritto sui seni per arrivare direttamente ai media. Una forma di lotta per molti poco nobile, per altri invece si tratta di un “nuovo femminismo”. “Il loro metodo è controverso ma efficace – ha dichiarato la regista australiana di origini ucraine – utilizzare il corpo per lanciare dei messaggi politici ha aumentato la consapevolezza nelle persone e ha diffuso il nome del gruppo”. “I nostri corpi non sono nati per soddisfare i desideri degli uomini o per vendere birra, noi li utilizziamo con altri scopi”, afferma una delle attiviste.

Un movimento di femministe guidato da un uomo - Il documentario mostra le femministe mentre gridano, protestano, si preparano alle manifestazioni e mentre piangono e vengono percosse dalle forze dell’ordine. Ma soprattutto mostra il paradosso di un movimento che, pur lottando contro le forze patriarcali, viene guidato da un uomo, Viktor Svyatskly (anche lui intervistato da Kitty Green). Oggi quell’anima nera che ha pilotato le Femen, a suo vantaggio (economico), è stata allontanata, il gruppo ha un unico colore, il rosa, e sta cercando nuove alleate in giro per il mondo per ribadire la propria ”Naked War”.

11 giugno 2014

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