I diritti delle aziende vs i diritti delle donneVerità e bugie sulla sentenzache sta dividendo l’America
A distanza di una settimana dalla sentenza della Corte Suprema che ha autorizzato la catena di negozi HobbyLobby a non fornire copertura assicurativa alle sue dipendenti per alcuni contraccettivi in commercio, parecchi punti interrogativi (e qualche menzogna) inquinano il dibattito pubblico. I fatti: la Corte Suprema degli Stati Uniti guidata dal conservatore Samuel Alito ha dato parere favorevole – con 5 voti a favore e 4 contrari (di cui le tre donne della Corte) – alla richiesta della catena di negozi Hobby Lobby di non fornire l’assicurazione prevista dalla Patient Protection and Affordable Care Act per due pillole contraccettive (Plan B ed Ella) e due spirali intrauterine, considerati dalla corporation di Oklahoma metodi abortivi. Hobby Lobby, guidata dalla milionaria famiglia evangelista Green, è un’azienda che ha come obiettivo fondante quello di riportare gli Stati Uniti «verso l’autorità assoluta e l’affidabilità storica della Bibbia». La sentenza ha sollevato molte polemiche. Due poli opposti guidano la discussione in corso – estremisti religiosi e movimenti radicali per i diritti civili– e rischiano di confondere l’opinione pubblica. Ecco alcune questioni da chiarire:
La pillola del giorno dopo e la spirale uterina sono da considerare metodi abortivi?Hobby Lobby ha dichiarato che le pillole del giorno dopo e le spirali “possono prevenire l’impianto dell’embrione nell’utero” e di conseguenza vanno intesi come metodi abortivi e non contraccettivi. Il sito Mother Jones ha ricordato che tecnicamente per aborto si intende un’interruzione di gravidanza: «Un uovo fertilizzato non è di per sé una gravidanza». Inoltre, le ricerche condotte negli ultimi dieci dimostrerebbero che – usati come contraccettivi di emergenza – questi metodi possono solo ritardare l’ovulazione o rendere più difficile la fertilizzazione ma non determinare un aborto. Il Birth Control Guide della Food and Drug Administration – che definisce tali contraccettivi metodi d’emergenza per prevenire l’impianto dell’ovulo nell’utero – non viene aggiornato in materia dal 1999.
La sentenza autorizza tutte le aziende americane a rifiutare la copertura assicurativa ai dipendenti per motivi religiosi?La sentenza prende in considerazione un’azienda “closely held”. Stando alla definizione data dall’Internal Revenue Service, un’impresa si definisce “closely held” quando al massimo cinque persone posseggono più della metà della stessa. Se è vero che questo vale per il 90% delle aziende americane, bisogna ricordare che la riforma sanitaria voluta da Obama prevede che la copertura assicurativa dei dipendenti sia a carico del datore di lavoro solo nel caso di azienda con più di cinquanta dipendenti. Inoltre è necessario che la “vocazione” religiosa sia espressa nello statuto dell’azienda.
La decisione della corte mette in crisi la riforma sanitaria di Obama?Negli Stati Uniti senza copertura sanitaria, la pillola “del giorno dopo” costa 25 dollari mentre il device intrauterino costa più di 900 dollari.La riforma sanitaria di Barack Obama dovrà trovare nuove forme di finanziamento per garantire la copertura assicurativa delle forme contraccettive legali (al momento sono coperte all’89% secondo il Wall Street Journal). Il giudice Samuel Alito ha suggerito all’amministrazione di trovare fondi statali senza gravare sulle aziende, una direzione che – per motivi opposti – non piace né alle organizzazione religiose né tanto meno alle organizzazioni di difesa delle donne: i primi perché vedono un’ingerenza statale in un campo regolato da libertà individuale; i secondi perché ritengono i contraccettivi un diritto sanitario di base che non può essere sottoposto ad alcuna discrezione “privata”.
Dopo la sentenza l’amministrazione Obama potrebbe cancellare il Religious Freedom Restoration Act?Il Religious Freed Restoration Act è una legge federale degli Stati Uniti del 1994 – votata quasi all’unanimità dal Congresso a maggioranza democratico e fortemente voluta da Bill Clinton – che punta a prevenire leggi che possano limitare la libertà religiosa degli individui. Quella derivata dal caso Bruwell vs Hobby Lobby è una sentenza interpretativa – “statutory case” – legata al RFRA e non al primo emendamento sulla tutela della libertà di culto. L’amministrazione Obama non ha tuttavia mai palesato la volontà di rivedere la RFRA.
Il principio della sentenza si può applicare anche a vari casistiche delle varie religioni (trasfusioni di sangue per gli ebrei; antidepressivi per Scientology etc)?Nel testo della sentenza il giudice Alito scrive che la regola si applica solo nel caso di metodi contraccettivi e non include altri mandati assicurativi come trasfusioni di sangue e vaccinazioni.
Anche organizzazioni non profit e le scuole ed università cattoliche si appelleranno alla sentenza per evitare la coperture assicurativa per motivi religiosi?Le organizzazioni non profit religiose così come diverse scuole legate alle chiese e alcuni istituti di beneficenza sono già esenti dalla copertura assicurativa a carico dei datori di lavoro. Tuttavia ci sono diversi processi intentati da università e scuole private che non rientrano nella casistica presentata dalla amministrazione Obama
La sentenza è sessista?Il parere contrario alla sentenza è stato espresso dai componenti maschili di orientamento conservatore della Corte suprema mentre quello favorevole dai componenti femminili di orientamento progressista, creando una spaccatura all’interno della Corte. Sono in tanti a vedere nella sentenza un rafforzamento dei diritti della aziende e una lesione dei diritti delle donne. Vale la pena di ricordare le parole pronunciate dal primo giudice donna della Corte Suprema, Sandra Day O’ Connor, che a proposito della sentenza storica sull’aborto Roe vs Made dichiarò: “La capacità delle donne di prendere parte equamente alla vita economica e sociale della nazione è stata facilitata dalla capacità di controllare la propria vita riproduttiva”.