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Turchia, la «battaglia del sorriso»: le donne rispondono al vicepremier

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Milano, 29 luglio 2014 - 18:36

Dopo l’alcool e i baci in pubblico, Twitter e Youtube, adesso il governo conservatore del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan si scaglia addirittura contro il sorriso. Quello delle donne. Lunedì scorso il vicepremier e portavoce dell’esecutivo, Bülent Arınç, l’ha detto chiaramente: «Una donna sa cosa è morale e cosa è immorale - ha detto durante un discorso sulla «dissoluzione dei costumi» nel Paese -. Per questo non riderà in pubblico, non assumerà atteggiamenti ammalianti e proteggerà la sua castità». Le parole di Arınç - che ha anche criticato il consumismo, l’uso eccessivo dei telefonini e la televisione e i media che trasformano gli adolescenti in «sesso-dipendenti» - hanno subito scatenato la reazione delle donne turche: in meno di 24 ore i social network sono stati inondati di foto di ragazze e signore sorridenti. In barba all’«invito» del governo. Su Twitter in centinaia hanno pubblicato i loro scatti sorridenti - e irridenti agli occhi di mister Arınç - accanto agli hashtag #kahkaha (risata) e #direnkahkaha (trattenere la risata). Una mossa ironica e geniale che è piena di una rivendicazione di libertà forte e gioiosa. E che sembra uscita direttamente da un romanzo di Esmahan Aykol (la giornalista turca inventrice della detective-libraia Kati), da un giallo di Mehmet Murat Somer (che per i suoi libri ha scelto come protagonista una investigatrice trans) o dalle pagine della scrittrice Elif Şafak.

Sorrisi ed elezioni

L’ultima uscita anti-sorriso dei conservatori dell’Akp, il Partito per la giustizia e lo sviluppo che governa il Paese dal 2003, è ancora più prorompente se si pensa che in Turchia è tempo di elezioni: ad agosto, il 10 (e il 24 per il ballottaggio), si voterà per le presidenziali, e sarà la prima volta che i turchi potranno scegliere direttamente il loro leader. Ekmeleddin İhsanoğlu, l’intellettuale 75enne in corsa proprio contro Erdogan, ha subito commentato le frasi di Bülent Arınç: «La Turchia ha bisogno di donne che ridano - ha scritto su Twitter il candidato del Chp (il Partito popolare repubblicano, di centrosinistra) e del Mhp (il Partito del movimento nazionalista) - Il nostro Paese ha bisogno di sentire il suono delle risate più di ogni altra cosa». Il terzo aspirante presidente è Selahattin Demirtaş, candidato dell’Hdp (il Partito democratico dei popoli).

La condizione delle donne

La Turchia, storicamente, è sempre stata molto più progressista riguardo ai diritti delle donne rispetto ai Paesi vicini. Ma negli ultimi anni il timore di cittadini e attivisti è che stia facendo un passo indietro dopo l’altro. Basti pensare alla tragedia delle spose bambine, ai troppi delitti d’onore o a tutte le donne vittime di violenza domestica (il 39% secondo le Nazioni Unite, nel 2011). Ecco perché adesso le ragazze turche proprio non ci stanno a dover rinunciare al loro sorriso.

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Turchia, la «battaglia del sorriso»: così le donne rispondono al vicepremier

29 luglio 2014 | 18:36

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